Al Big con Billy Cobham la festa per il catalogo'89 di Gabriele Ferraris

MUSICA A TORINO ROCK & JAZZ MUSICA A TORINO Al Big con Billy Cobham la festa per il catalogo '89 A questa famosa «musica a Torino», c'è davvero? O non ce la saremo inventata noi? Così, tanto per non sentirci da meno dei milanesi, dei romani, e dei bolognesi e fiorentini e genovesi e napoletani, tutti orgogliosi dei loro cantanti e cantautori e gruppi rock pop jazz di rilevanza nazionale, internazionale, che vendono dischi a montagne e stanno sui palchi negli stadi o in televisione. Loro hanno i De Gregori e i Venditti e i De André, e pure Vecchioni Guerini e Bennato, e poi i Litfiba e i Diaframma e mettici pure Vasco e Zucchero e Fabio Concato e Luca Barbarossa. E a Torino, se togli Umberto Tozzi e il ricordo vago di Rita Pavone, che ti resta? I Righeira, sai che gloria. Non si suona e non si canta, sotto la Mole? Gli ultimi epici canti del popol bravo del Piemonte restano «le melodie meste da lungi risonanti» che tanto piacevano a Carducci? Mamma mia, che impressione. E allora, per smentire e rassicurare, da qualche anno 1' Informagiovani — benemerita iniziativa dell'assessorato alla Gioventù — pubblica un catalogo «Musica a Torino» che giunge adesso alla terza edizione in sei anni. Pare un miracolo, ma con le storie di musica di questa città apparentemente senza musica sono riusciti a riempire pagine e pagine: solisti, complessi, sale di registrazione, case discografiche, session-men cantanti, batteristi, violoncellisti, suonatori d'arpa celtica e di chitarra synt. L' 11 ottobre il catalogo verrà presentato con una festa al «Big Club» di corso Brescia 28 (appuntamento alle 21). Poi il volumetto sarà spedito ai cosiddetti operatori del settore: discografici e giornalisti, radio, televisioni, impresari di tutta Italia. Saranno «echi dal margine», ma che echi! «Torino non è New York», cantava Enzo Maolucci: però a volte ti stupisce. Co b ha in, l'ospite Dicevamo della festa dell'I 1 ottobre al «Big». Ci sarà un ospite d'onore, a suonare in jam session con i musicisti torinesi: è il batterista Billy Cobham. Cobham — panamense cresciuto a New York, 45 anni, compagno di Miles Davis e John McLaughlin e poi leader in proprio di formazioni diverse ma sempre orientate sul versante fusion — parteciperà alleali together» finale, il concertone che vedrà schierati sul palco del «Big» Maurizio Burco (basso), Gianfranco Biasiol dei Magritte (tastiere), Paolo Parpaglione dei Loschi Dezi (sax). Marco Rigoletti dei Party Kidz (tromba), Luca Biggio (sax), Ludovico Vagnone dei Knock Out (chitarra). Pino Russo (chitarra), Maurizio Tomaselli dei Clamour (voce), Roberto Celio (basso), Claudio Fiore (voce), «Bunna» Bonino degli Africa United (voce), Simon Papa (voce), Emanuela Florio degli Inde e del Dino Pellissero Quartet (voce), Emanuele Cisi (sax). La rock session, che riunisce davvero una bella selezione di «star» torinesi, è organizzata da una nuova associzione che si chiama «Musicisti & Associati» e ha sede in via Canova 41. Invece l'associazione «Gente Musica» proporrà, nella stessa serata, «Facade», selezione di musiche del cabaret inglese Anni Venti di William Walton, in- terpretate da Isabelle Massara (flauto), Luigi Picatto (clarinetto), Valerio Signetto (sax), Ivano Buat (tromba), Teresa Mantelli (percussioni) e Davide Eusebietti (violoncello); dirige Aldo Brizzi, voce recitante Jack Bucley. E ancora, il programma dell' 11 al «Big» prevede le anteprime del nuovo album di Marco Bonino e dell'esordio su vinile — per la Polygram — del duo torinese Vaschetti & Grottelli, oltre alla presentazione dei video di fresca produzione delle Funky Lips e dei Loschi Dezi. Il «coté» spettacolare della festa di presentazione di «Musica a Torino» ha un messaggio suo: c'è Billy Cobham, che è bravo, bravissimo e illustre, e darà spettacolo, su questo potete scommetterci. Ma i protagonisti sono — dovrebbero essere — anche gli altri, direi soprattutto gli altri, i musicisti di casa. Quindi, istruzioni per l'uso. Chi 1' 11 ottobre andrà al «Big», per favore non si aspetti un concerto di Billy Cobham: vada ad ascoltare che cosa fanno i ragazzi, e sarà soddisfatto. Se invece è alla ricerca della performance di una «star» americana, lasci perdere, non è serata. Dentro il Catalogo La novità della terza uscita di «Musica a Torino» è la classica: rispetto alle precedenti edizioni, che si occupavano soltanto di rock, jazz e folk, stavolta c'è posto anche per i cosiddetti «musicisti colti» che a Torino vivono gli stessi problemi professionali dei loro colleghi rockettari e affini. Poi ci sono gli insegnanti di musica, le associazioni, e infine lo sterminato repertorio del rock, del jazz, del pop e collegati, con le sale d'incisione, le etichette, i locali. Parrà incredibile a chi immagina Torino come trionfo delle quieti cimiteriali: soltanto alla voce pop rock sono elencati 177 (diconsi centossettantasette) gruppi e solisti. E anche se alcune band non esistono più (la vita frenetica dei gruppi viaggia a velocità ben superiori ai tempi delle stampe di cataloghi), altre si sono formate, altri nomi già occupano i posti lasciati da chi ha appeso la chitarra al chiodo. Stesso discorso per il jazz e la fusion, i cui rappresentanti occupano ben 16 pagine del catalogo, e per il folk, che è in grado di schierare una ventina fra gruppi e solisti: non pochi, per un genere che, notoriamente, non può assicurare grandi ingaggi e sardanapaleachi incassi. Ma il catalogo «Musica a Torino» non è soltanto elenco di musicisti, è anche guida per i musicisti: ci sono sezioni dedicate alle sale prova disponibili in città, agli indirizzi delle principali etichette discografiche indipendenti — non unicamente quelle torinesi, ma di tutta Italia — e poi le manifestazioni musicali e i servizi vari, dal management all'affitto di strumenti. «Musica a Torino» diventa, con questa terza edizione, uno strumento ancora più prezioso: prezioso per chi con la musica lavora, o tenta di lavorare, e anche per il pubblico, che avrà a portata di mano una guida alle notti e note di una Torino che non ha voglia di dormire. In nessun senso. Gabriele Ferraris Sopra il batterista Billy Cobham A sinistra Mal Waldron A destra il marchio del catalogo «Musica a Torino '89