David Riondino apre la stagione con «Romanzo picarescoN° 2»

TEATRO ALFIERI TEATRO ALFIERI David Riondino apre la stagione con «Romanzo picaresco N° 2» AVID Riondino inaugura la Stagione d'Autunno del Teatro Alfieri. La Sala di Piazza Solferino vedrà in palcoscenico la prossima settimana anche Grazia Scuccimarra. L'artista toscano è a Torino dal 10 al 15 ottobre (la prima alle 21 ; poi 20,45) con «Romanzo picaresco N° 2», in veste di autore, regista e interprete. Il grosso pubblico l'ha conosciuto come Joao Mesquinho. Un menestrello spiritato e dimesso che, dal suo cantuccio di palcoscenico al Maurizio Costanzo Show in tivù, inframmezza agli interventi degli ospiti improvvisazioni in pseudo-portoghese alla chitarra. Un inverosimile cantautore brasiliano che ritorna ogni sera alla carica con il suo invariabile «Ohje je, ohje je». Ma Riondino nasce molto più indietro nel tempo. Figlio delle campagne toscane, prende da loro il senso dello stornello e il classico ritmo dei versi. A trentasei anni, ha alle spalle ben tre lustri di scena. Incomincia nel Settanta. Il suo primo pubblico è quello dei comizi, delle Case del Popolo, delle feste di paese; i suoi argomenti sono i racconti della cultura popolare, mescolati agli impeti anarchici e socialisti e alle uto¬ pie di quegli anni. Centinaia di spettacoli, rigorosamente gratuiti, tra musica e teatro. Poi, nel '75, il trasferimento a Milano. E' là che incide i primi dischi — «Sette colombe», «Boulevard», «Lo gnegno» — per i quali Nanni Ricordi, affettuosamente, soleva definirlo «il matto di Firenze». Pieni di ermetismo alla De Gregori, con echi di Brel, Brassens, Cohen e De André, che Riondino conosceva a memoria e con cui divise anche una tournée nei palasport. Ma Milano per lui è anche cabaret e teatro. Prima con Hendel («A meno 18») poi con Paolo Rossi, nell'87, in «Chiamatemi Kowalsky», 30 mila spettatori tra città e provincia. Contemporaneamente, incomincia a comparire al Maurizio Costanzo Show. E' il boom. Vengono, una dietro l'altra, le collaborazioni a Tango, l'inserto satirico dell'Unità, e poi a Cuore; la partecipazione al film di Staino «Cavalli si nasce»; quella ai programmi televisivi «Lupo solitario» di Italia Uno, «Va' pensiero» la domenica su Raitre, e la conduzione, sempre siglata Rai, del notturno «Fuori orario». Ma Riondino rimane attaccato alla musica. Nascono così gli Lp «Tango dei miracoli», uscito in edicola con le illustrazioni di Milo Manara, e «Racconti Picareschi», cui si rifa lo spettacolo in questi giorni all'Alfieri. Ancora poesia e vita vissuta, comicità e malinconia insieme. «Romanzo picaresco N.°2» è la storia di 19 anni di vita di Armando, dal 1970 all'89. «Noi abbiamo conosciuto la guerra del cuore» dice Riondino, che non ama definire se stesso, né quello che fa. Ciò che conta è tirar fuori delle cose dalla cassaforte del tempo e della vita, insegna. Non importa in che modo. Cristina Caccia

Luoghi citati: Cuore, Firenze, Italia, Milano, Torino