Il figlio ha l'alibi per «Circe»

Il figlio ha l'alibi per «Circe» Il delitto di Forte dei Marmi presenta un colpo di scena durante le indagini per l'omicidio Iacopi Il figlio ha l'alibi per «Circe» Conferma le versioni di madre e sorella FORTE DEI MARMI. Ora l'inchiesta che deve accertare chi ha ucciso Luciano Iacopi conosce un nuovo colpo di scena a difesa degli attuali imputati, a meno che l'accusa non abbia un asso ancora da giocare. Adesso a condurre la partita è il figlio della vittima e della principale accusata, Diego, un ragazzino di 14 anni. Lui solo, con la sua testimo*ianza,~poteva riempire il «buco» di un alibi a prova di errore. E lo ha fatto l'altro giorno dinanzi al giudice istruttore Vincenzo Di Bubila, che lo ha interrogato per la prima volta da quando cura l'inchiesta avviata dal sostituto procuratore Domenico Manzione. Diego ha confermato le dichiarazioni della madre Maria Luigia Redoli, del suo amante Giancarlo Cappelletti e della sorella Tamara che continuano a proclamare la loro estraneità nell'assassinio. Gli amanti sono accusati di aver ucciso Luciano Iacopi, mentre Tamara è stata chiamata a rispondere di concorso nell'omicidio del padre. Il «giallo» è incominciato la notte del 16 luglio scorso, quando il ricco possidente di Forte dei Marmi, accumulatore di un patrimonio di sei miliardi, viene trovato cadavere nel garage sotto casa, massacrato da 17 coltellate. Tamara ha sempre difeso la madre e il suo amante. Tempo fa aveva anche consegnato al magistrato una lettera anonima, da lei ricevuta, nella quale si faceva il nome di una donna che avrebbe assassinato Iacopi «per soldi e per amore». Era questo un elemento che attacca i cardini su cui poggia l'inchiesta. Ora la testimonianza di Diego sembra dare una nuova svolta alla vicenda. Dà un alibi all'intera famiglia e all'amante della madre dicendo che in quel lungo 16 luglio, giorno del delitto, non si è mai staccato da loro. Unh giornata in spiaggia, la cena al San Domingo, quindi all'albergo dove alloggiava il Cappelletti: ci sono i testimoni. Poi, tutti dicono di essersi recati in macchina verso la famosa discoteca «La Bussola» di Viareggio. A metà strada, per far contento Diego, avrebbero fatto una deviazione fino a casa, una palazzina in fondo ad uno dei tanti viali di Forte dei Marmi, per vedere se Iacopi, che aveva trascorso la domenica con un amica, era già rientrato. E siamo al momento più delicato, quello del delitto, che le indagini hanno stabilito essere avvenuto fra le 21,45 e le 22 circa. Solo in quel breve spazio di tempo la Redoli e il Cappelletti, complice Tamara, potrebbero, come sostiene l'accusa, avgr commesso il delitto. Per il resto della giornata hanno alibi di ferro. Ora solo Diego può testimoniare per loro. E così ha fatto. Ha detto al magistrato che tutti e quattro sono scesi dalla Maserati, hanno visto le luci spente, sono ripartiti. Donatella Bartolini

Persone citate: Domenico Manzione, Donatella Bartolini, Giancarlo Cappelletti, Iacopi, Luciano Iacopi, Maria Luigia Redoli, Vincenzo Di Bubila

Luoghi citati: Forte Dei Marmi, Viareggio