L'Alitalia vuole il maschio

L'Alitalia vuole il maschio L'Alitalia vuole il maschio Sceglie uomini per i servizi da hostess ROMA. Ora l'Alitalia preferisce proporre ai maschi il mestiere delle hostess e per reclutarli ha lanciato una propaganda mirata. «Sì — ammettono alla compagnia di bandiera — ai nuovi bandi per l'assunzione di assistenti di volo saremmo lieti rispondessero più uomini che donne, perché riteniamo che il personale maschile sia di più facile gestione. Non ha problemi di disturbi mensili, di maternità, di famiglia. Ogni anno ci sarà bisogno di 500 nuovi assistenti, ma in genere rispondono più donne che uomini». Così per incentivare i maschi l'Alitalia ha avviato una campagna sui giornali. Alla nuova propaganda, realizzata dall'agenzia J. Walter Thompson di Roma, ha contribuito Mauro Colonna che conferma: «L'Alitalia ci ha chiesto di concepire un messaggio rivolto indistintamente ai due sessi, ma che sollecitasse più l'attenzione del pubblico maschile che delle donne». L'annuncio che reclamizza il concorso così non fa più alcun riferimento esplicito al nome e all'immagine della tipica hostess. L'inserzione usa l'espressione bisex di «assistenti di volo», ma la caratterizza con un'illustrazione che presenta un berretto dell'uniforme maschile appoggiato al bauletto da viaggio degli equipaggi aerei. In più una nota che indica i requisiti richiesti ai candidati, sia uomini che donne, ricorda al neofita che deve «avere assolto gli obblighi militari o esserne definitivamente esente». La nuova politica di assunzioni non stupisce però il personale già in servizio. «E' cosa che si capiva già da qualche tempo», commentano alcuni assistenti. «Per una donna — ammette Silvia, hostess da 11 anni — è difficile conciliare l'impegno professionale con la famiglia o con una maternità. Inoltre i continui passaggi di fuso orario possono provocare disturbi. Pertanto noi hostess, a differenza dei maschi, abbiamo un turno di riposo in più al mese, ma spero che ciò non serva a dire che una donna è meno efficiente di un uomo». «Sul piano dell'efficienza donne e uomini si equivalgono — conferma F. P., comandante Alitalia da 10 anni — anche nelle emergenze. In caso di dirottamento è inutile credere che un maggior numero di uomini a bordo sia un ostacolo per i terroristi. E in situazioni pericolose i sistemi di sicurezza possono essere attivati senza problemi tanto da uomini che da donne. Inoltre gli equipaggi misti e bilanciati vanno meglio. A volte si viaggia con troppi maschi, quando si sa che il pubblico gradisce molto la figura femminile dell'hostess». «Sono d'accordo — interviene Francesco, assunto da un anno — le colleghe sanno rasserenare i passeggeri anche nei momenti più difficili. Tuttavia è vero che questo lavoro comporta meno problemi ai ragazzi». La propaganda ora li solletica con slogan che propongono «una professione diversa dalle solite», «che ti permette di girare il mondo e conoscere persone e luoghi interessanti». La realtà è a volte diversa. «Sui voli di medio raggio — assicura Luciano, in linea da 2 anni — vai e vieni con appena il tempo per un caffè. E poi la paga è quella che è». LAlitalia ad un assistente neoassunto offre 22 milioni e mezzo netti l'anno e dopo 4 anni la busta paga sale a 24 milioni netti, più le diarie per le spese di vitto negli scali. «Così se non si è motivati — dice Luciano — si abbandona. L'anno scorso se ne sono andate alcune decine di colleghi». [m. lup.] E' sempre più difficile incontrare la gentilezza femminile durante i voli

Persone citate: Mauro Colonna

Luoghi citati: Roma