Miliardi bloccati, raffica di denunce

Miliardi bloccati, raffica di denunce Imprenditore chiama in causa il presidente per il «no» al finanziamento di alcuni mutui Miliardi bloccati, raffica di denunce E' sotto accusa la Finaosta, la finanziaria della Vallèe AOSTA. C'è nervosismo e tensione alla Finaosta, la cassaforte della Regione Autonoma della Valle d'Aosta che amministra, a vario titolo, qualcosa come 400 miliardi di lire all'anno. Un imprenditore immobiliare valdostano ha avviato tre iniziative giudiziarie nei confronti del presidente, il democristiano Giuseppe Borbey, capo indiscusso della locale de. La vicenda è seguita con particolare attenzione dal mondo politico che ancora non si è ripreso completamente dallo scandalo del Casinò. GiuseM Borbey, intatti, assieme a tùtf£ gli altri imputati «politici» éstato condannato a nove mesi di carcere dal tribunale di Torino. La nuova querelle giudiziaria non è stata accolta di buon grado. «Si poteva benissimo evitare», dicono al palazzo della Giunta regionale. «Borbey — aggiungono — doveva chiarire con l'impresario l'intera vicen¬ da ed evitare il coinvolgimento della magistratura». L'imprenditore di Chàtillon, Pietro Goglio, sicuro di essere stato leso nei suoi interessi e per tutelare l'immagine di una ventina di società da lui controllate, non si è fatto intimidire da un colosso come la Finaosta e da un uomo tanto potente come Giuseppe Borbey. Prima ha firmato un esposto al pretore di Aosta e in questi giorni ha inoltrato, tramite il suo legale, due denunce, penali e civili, nei confronti del presidente della finanziaria regionale per chiere giustizia. "femotivi di questo braccio di fenxfesono presto detti. Borbey, dopo aver bloccato l'erogazione di un mutuo di quasi due miliardi di lire stipulato da una società di Goglio ad altre due società, sempre dello stesso imprenditore, non ha concesso altri due mutui per un importo di poco inferiore ai 950 milioni di lire. Su tutte e tre le operazioni la giunta regionale aveva espresso parere favorevole invitando la Finaosta a dar corso alle pratiche in base alla legge regionale che concede finanziamenti a tassi agevolati per il potenziamento di strutture alberghiere in Valle d'Aosta. Gli investimenti riguardano la costruì'one di un albergo a Torgnon e l'acquisto di altri due a Saint-Vincent. «Ognuno può tutelare i propri interessi come meglio crede, ma mi sembra che questa volta Goglio abbia sbagliato tutto», ha detto Borbey. «Le decisioni — ha aggiunto il presidente della Finaosta — sono state assunte all'unanimità dal consiglio di amministrazione, sentite le relazioni dei tecnici». Borbey, che guida la Finaosta dall'agosto 1988 dopo che aveva lasciato il Consiglio regionale perché imputato al processo di Torino, sostiene che «il pare¬ re della giunta non è vincolante; spetta alla Finaosta istruire le pratiche e tutelarsi perché vadano a buon fine e verificare che i beneficiari abbiano la professionalità necessaria per garantire una gestione manageriale dell'esercizio; i prestiti devono essere restituiti», ha concluso Borbey. Pietro Goglio non si sbilancia. Dopo aver sollecitato la Finaosta «a mantenere gli impegni sottoscritti» e a «dar corso alle disposizioni impartite dalla giunta», è passato alle vie legali. «In qualche modo qualcuno deve risarcirmi dei danni subiti; ho fatto investimenti di notevole impegno finanziario — dice ancora l'imprenditore — perché le leggi regionali me lo consentivano. Il presidente della Finaosta non può bloccare così un'attività imprenditoriale solida». Piero Minuzzo

Luoghi citati: Aosta, Finaosta, Saint-vincent, Torgnon, Torino, Valle D'aosta