Intervista
Intervista Intervista Un Renato di Burro Se c'è uno che è rimasto bambino è lui. Sa ancora ridere di tutto. La sua risata è come quella dei bambini: la faccia facciosa ballonzola tutta e si squassa in singulti che sembrano finti. Non male a 49 anni «godere alle scemenze di sempre» e saper gioire dei figli, della moglie, degli amici. Mai disaffezionato alla vita, mai quelle turbe che colpiscono gli attori in carriera. Che importanza ha se ci sono i nuovi comici con la loro tv che macina trasgressioni, satira politica, battute e personaggi. Lui è inamovibile dentro la sua idea poetica della vita. Non è che Renato Pozzetto non abbia delle paure ma anche queste sono cariche di suggestioni. «Il mio nuovo film andrà bene o no?», oppure: «Lo veda per favore questo mio "Burro", c'è dentro tanto di me. Una svolta forse. So che merita ma temo sempre...». Non c'è ovviamente nulla da temere perché il nuovo film di Pozzetto è una garanzia di novità: per lui e per gli spettatori. C'è davvero molto della vita reale di Renato nel personaggio «Burro» del film: incantato dall'amore, rapito nelle ingenuità. E ammaliato dal denaro? «E perché no? Fin dai primi tempi della carriera ho guadagnato un tot e col cinema ho tirato su dei soldi, ma ho lavorato tanto». Adesso si è dato anche agli affari veri... «Un business. Ho messo insieme una linea di trasporto aereo...». Usa e jet? «Macché, sono quattro elicotteri per privati e per tenere i collegamenti con la Valtellina: una bella cosa. Adesso glieli elenco : due 109, un 412 e un DK 417...». La poesia del volo o un piccolo investimento per la vecchiaia? Pozzetto ride in quel modo che abbiamo detto: «Un business e basta. E la vecchiaia... ho davvero il timore che arrivi». Far ridere non premiava più? «Premia sempre far ridere. Ma anche far sognare conta». Lei è sempre così tranquillo? «Tranquillo lamadonna! Adesso sono un po' agitato per il film ma sono felice. Ho una bellissima famiglia, una carriera fortunata, parecchi amici.„». Tanti soldi. «Anche il denaro serve». Tutto funziona bene... «E' così...». Quanti anni hanno i suoi figli? «Francesca ne ha 21 e Giacomo 17, io ne ho 49 e mia moglie non so». Che cosa le dicono i figli? «Che cosa devono dire? Hanno un padre simpatico che loro non prendono mai sul serio. Non riesco mai a sgridarli perché si mettono a ridere. Più che figli sono amici». Vogliono fare gli attori? «Macché. Uno giurisprudenza, l'altro il liceo linguistico». Davvero niente cinema? «No. E' un lavoraccio». E poi non è un posto sicuro... «E' così». Lei ha girato una cinquantina di film. Mica tutti di qualità. Faccia l'elenco dei rinnegati. «Facile: "La baby sitter", "Agenzia Riccardo Finzi, praticamente detective", "Grandi magazzini", "Ricchi, ricchissimi, praticamente in mutande". Comunque li ho girati per la sopravvivenza». Adesso dunque la riflessione, la considerazione di quanto è importante sentirsi in pace con le proprie poetiche ambizioni... «Devo ammettere che sono arrivato alla svolta della qualità. Sapevo che era dietro l'angolo. Intendo dimostrare seriamente che posso dare di più e meglio. E' una grossa scommessa con me stesso». E' più importante della Parigi-Dakar questo nuovo film? «Le passioni vanno sempre assecondate. Correrò la mia terza Parigi-Dakar in Suzuki con Vismara e ho cominciato a correre una nuova carriera con "Burro"». Per vincere? «Per vivere». Ci parli un po' del personaggio... «E' un trasognato giovane di paese, anche esagerato come solo i poeti sanno esserlo. "Burro" vende caramelle e bibite in un cinema ed è innamorato di un'attrice che è Elena Sofia Ricci che vede dappertutto...». E poi? «E poi, poi. Mica si può dire tutto. Bisogna andarlo a vedere il film perché fa ridere e piangere. E' una bella storia d'amore e di poesia». E' vero che andrà ospite di Ranieri e Anna Oxa nella prima puntata di «Fantastico»? Renato Pozzetto appare contento come un bimbo: «Certo. Non so però che cosa andrò a dire. Vedrò che cosa mi preparano gli autori. Di sicuro farò qualcosa con Ranieri...». Soltanto di poetico o farà anche ridere? «Bisogna sempre divertirsi». Lei ride ancora? «Spesso mi faccio ridere da solo. A dir la verità mi fa ridere anche quel cane d'attore che è Lassie». E' riposante parlare con Renato Pozzetto. Ride spesso. Afferma cose semplici. La vita non l'ha cambiato in peggio. Mai sottoposto alla legge dei rimpianti. Adesso insegna anche: «La felicità è effimera e tutto il bene che arriva è un miracolo». Della serie di «come impegnarsi a conquistare senza ferite un gran bel futuro per l'anima». Nevio Boni
Persone citate: Anna Oxa, Elena Sofia Ricci, Nevio Boni, Pozzetto, Renato Pozzetto, Riccardo Finzi
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