I per i Mondiali, castelli aperti

I per i Mondiali, castelli aperti Dalla Regione la proposta di un mini-tour tra le tante residenze sabaude I per i Mondiali, castelli aperti In arrivo altri venti miliardi dal governo Giro dei castelli, un bel sogno ora «più vicino». Ai Mondiali del '90 ci saranno anche le «case dei Savoia». Certo, non tutte, ma buona parte. All'idea, da tempo stanno lavorando il presidente della Regione Vittorio Beltrami e tre assessori (Enrico Nerviani della cultura, Nereo Croso del patrimonio e Franco Ripa al turismo). Con un incubo: la mancanza di soldi. Il vecchio progetto, splendido e affascinante, va infatti avanti a spizzichi e bocconi. Anno dopo anno i miliardi arrivano, ma sono pochi. Li mandano lo Stato, le banche, le aziende, la Regione. Adesso il ministro Cirino Pomicino sta per firmare un altro assegno con i fondi del Fio (Fondo investimenti occupazione): 15 o 20 miliardi che permetteranno al Piemonte di non perdere un appuntamento storico e irripetibile. Fino a ieri sembrava assolutamente impossibile, ora non più. Le «Residenze Sabaude» con le collezioni, i segreti, i giardini, i fiori e l'incanto potrebbero (il condizionale è d'obbligo) partecipare alla festa del pallone. Devono diventare una specie di tragitto tra le glorie del passato e le offerte del presente con tappe d'obbligo nei parchi, soste davanti a statue e monumenti. E' il business della cultura. Sarà così, senza fretta. In Regione però prende forma un anticipo di quell'itinerario turistico-culturale tra musei e manie- ri che dovrebbe servire a riagganciare Torino ai grandi circuiti del turismo internazionale. Per i mondiali, appunto. Il viaggio? Dal castello di Venaria a quello di Rivoli, da Rac- conigi a Moncalieri, da Agliè a Villa Regina, da Palazzo Reale a Carignano. Una bella immagine da offrire al turismo del pallone che, tra qualche mese, si riverserà sulla città. Un'occasione non ancora irrimediabilmente persa. L'ultima foto dall'alto autorizza qualche ottimismo. A Venaria i lavori (che già hanno permesso di recuperare parte dei palazzi) sono fermi, ma la soprintendenza ha mandato alla Commissione Cee un progetto per il recupero globale del complesso. L'edificio, nato per ospitare le «cacce del re», inferiore per dimensioni soltanto a Versailles, è gravemente malato. Senza soldi morirà. Ma il finanziameznto europeo non dovrebbe essere impossibile. Anzi. Il castello di Racconigi, acquistato nell'80 dal Demanio per sei miliardi, può diventare un museo. E' chiuso. Per visitarlo bisogna telefonare. Ma il parco è tornato stupendo e la palazzina, in parte, restaurata. Tra le residenze, quella di Rivoli è la più fortunata. All'imbocco della Val Susa, è rinata. Al castello, rimesso quasi interamente a nuovo, manca un miliardo e mezzo per finire il lungo e laborioso lifting. Colpo di fortuna per Villa della Regina che ha già avuto qualche ritocco ma ha bisogno diradicali interventi: diventerà casa del commissario di governo. Ad Agliè invece si è agli sgoccioli: castello e parco saranno pronti proprio per i mondiali. Palazzo Reale dopo una serie di lavori può aprire buona parte delle segrete stanze, dei viali e dei giardini a mostre e manifestazioni A Palazzo Carignano i lavori (28 miliardi dello Stato) proseguono con l'aiuto di qualche privato. Anche la palazzina di caccia di Stupinigi sta vivendo anni felici: accoglie una mostra d'arte cinese e vede parte dei suoi edifici rinascere grazie a Cassa di risparmio e Fiat. L'Archivio di Stato è già stato inaugurato dal presidente della Repubblica, il Museo Egizio grazie al San Paolo entro pochi mesi dovrebbe essere tirato a nuovo. Gian Mario Ricciardi RACCONIGI A sinistra: la cartina del minitour dei castelli. Sopra: il maniero di Agliè

Persone citate: Cirino Pomicino, Enrico Nerviani, Franco Ripa, Gian Mario Ricciardi, Nereo Croso, Savoia, Villa Regina, Vittorio Beltrami