In alto mare l'Europa fiscale di Fabio Galvano

In alto mare l'Europa fiscale Compromesso tra i Dodici in vista del '93, ma solo per una «fase transitoria» In alto mare l'Europa fiscale Londra e Bonn litigano sulVlva LUSSEMBURGO DAL NOSTRO INVIATO L'Europa fiscale è in alto mare. A Lussemburgo i ministri finanziari dei Dodici hanno raggiunto un compromesso che stravolge le proposte della Commissione Cee fissando una «fase transitoria» (di durata imprecisata e senza mettere a punto un valido sistema antifrode) che prevede la riscossione dell'Iva nel luogo di destinazione delle merci che passano da un paese all'altro. Nonostante una riserva generale del commissario, Cee Crhistiane Scrivener (che ha difeso la formula del pagamento nel paese d'origine) i ministri hanno dato l'incarico a un gruppo ad hoc di preparare le conclusioni d'insieme per il prossimo consiglio dei ministri del 13 novembre in cui l'Europa cercherà un accordo politico per abolire le frontiere fiscali entro il 1992. Bruxelles aveva suggerito che l'eliminazione delle frontiere sarebbe stata possibile a condizione che l'imposizione Iva avvenisse nel Paese d'origine e non più in quello di destinazione, e perciò che ci fosse fra i Dodici un avvicinamento dei tassi. E quello resta l'obiettivo; ma sempre più lontano per un'Europa fiscale che ha scoperto di essere in alto mare. Esaminato il rapporto di un gruppo ad hoc cui era stato affidato nel giugno scorso l'esame del difficile dossier, i Dodici ri- tengono che l'imposizione Iva nel Paese d'origine richiederebbe l'osservanza di condizioni — l'armonizzazione delle aliquote Iva — che «non possono essere soddisfatte entro il 1° gennaio 1993». Per abbattere le frontiere fiscali, quindi, «è necessario continuare, per un periodo limitato, a prelevare l'Iva e le accise nel Paese di destinazione». Da un punto di vista pratico ciò significa che tutte le formalità legate al passaggio di frontiera delle merci saranno soppresse, ma con obbligo fiscale di dichiarare a posteiiori le transazioni infracomunitarie. Sarà un passaporto alla frode? Molti — compresa la Commissione Cee — temono di sì. E ieri la signora Scrivener, responsabile dei problemi della fiscalità nell'esecutivo comunitario, ha espresso questa sua perplessità. Certo: i Dodici si impegnano fin d'ora a muoversi, attraverso quella fase di transizione, verso l'imposizione all'origine e l'armonizzazione dei tassi. Ma quando? Persino l'incompleto compromesso di ieri ha rischiato di naufragare sui contrasti fra il tedesco Theo Waigel, che voleva un limite preciso a questa fase, e il britannico Lilley, che non voleva neppure sentir parlare di periodo transitorio. E' stata un'altalena fra contrastanti interessi. Con l'Italia, per esempio, che era qui schierata con i ministri del Tesoro e delle Finanze, Carli e Formica, e che ha proposto una durata massima di 3-5 anni per il periodo transitorio, con verifiche ogni anno sull'efficacia dei controlli. L'Italia ha anche suggerito da una parte di ridurre a due o tre punti l'ampiezza delle due forchette Iva ora suggerite (14-20 per cento la normale e 4-9 quella ridotta); e dall'altra di introdurre un'aliquota «sociale» del 2 per cento. Ma soprattutto, come ha spiegato il ministro Formica, ha chiesto «un'efficace perforazione del segreto bancario», per superare i blocchi di «paradisi fiscali» come il Lussemburgo. Non c'entra direttamente con l'Iva; ma la riuscita dell'Europa senza frontiere fiscali passa anche attraverso un accordo sui redditi da risparmio, un capitolo che ieri è stato appena toccato e che, parallelamente al rapporto definitivo del gruppo ad hoc su Iva, accise e franchigie, è destinato a ricadere sul tavolo dei ministri il 13 novembre, quando si spera in una decisione finale sull'intero pacchetto fiscale. Non so)o l'Italia, ma anche la Spagna e la Francia hanno richiamato l'attenzione su quel tema. «Per noi importante — ha detto Formica — perché la riduzione di un terzo della ritenuta sui depositi bancari si tradurrebbe in una perdita per l'erario di 5000 miliardi». Fabio Galvano Il ministro Rino Formica

Persone citate: Carli, Formica, Lilley, Rino Formica, Scrivener, Theo Waigel