Prodi tomo in cattedra
Prodi tomo in cattedra Prodi tomo in cattedra E nella prima lezione «sgrida» le aziende italiane BOLOGNA. Puntuale, alle 9, il professor Romano Prodi ieri è tornato ad insegnare nella «sua» Università di Bologna. Sette anni fa aveva abbandonato la cattedra per assumere l'incarico di presidente dell'Iri. E' tornato a parlare agli studenti del corso di «economia e politica industriale».' Con lo spirito critico del docente, lasciate da parte, senza rimpianti, le cautele del manager, Prodi, che lascerà il vertice della holding pubblica il 29 ottobre, ha parlato a ruota libera, per oltre due ore, affrontando il tema centrale del suo corso: la fine dell'impresa conglomerale (quella che produce di tutto ed ha «tante gambe ma tutte corte») e l'affermarsi in tutto il mondo dell'impresa globale, quella per cui la cosa che conta di più è la quota di mercato. Aiutandosi con qualche appunto, ha parlato a 60 studenti delle anomalie delle aziende italiane: troppo piccole per competere con i colossi europei. «In economia o si diventa globali o si muore; perché non c'è nessuna vigna riservata», ha sottolineato. Prodi ha fatto alcuni esempi di gruppi che negli ultimi tempi si sono sviluppati con una strategia globale: Nestlè, Asea Brown Boveri, Ciba Geigy e Michelin. Gruppi che hanno puntato alla crescita attraverso le acquisizioni. Non altrettanto è successo in Italia, soprattutto nel settore alimentare dove, ha detto Prodi, non c'è nessuna impresa globale e dove sta diminuendo il numero e la dimensione delle grandi aziende. «In Italia si compra di tutto fuorché — ha aggiunto con una nota polemica Prodi — le imprese pubbliche». Il professor Prodi ritornerà all'università il 30 ottobre. Terrà lezione ogni lunedì, martedì, mercoledì dalle 9 alle 11. Prima della fine del mandato, dovrà affrontare ancora alcuni impegni. Il suo ultimo discorso in qualità di manager pubblico lo terrà a Taranto il 28 ottobre, in occasione della visita papale, dove traccerà un bilancio degli anni passati alla guida della holding statale. «Le mie dimissioni — ha ribadito a Bologna — sono state un passaggio voluto. Le avevo annunciate un anno fa ed ho rispettato i tempi. Sono contento, non mi sono pentito». Marisa Ostolani
Persone citate: Ciba Geigy, Marisa Ostolani, Michelin, Prodi, Romano Prodi
A causa delle condizioni e della qualità di conservazione delle pagine originali, il testo di questo articolo processato con OCR automatico può contenere degli errori.
© La Stampa - Tutti i diritti riservati
- Non bastano pelliccia e permanente per fare d'un ex uomo una donna vera
- Ticino, la minaccia è svizzera
- Matrimonio in chiesa per una leader torinese dei transessuali
- L'INTERROGATIVO NUCLEARE
- Primo western Italiano
- Scontro per la discarica sulle Alpi
- La 1° tappa del Giro d'Italia
- Va in pensione il magistrato Guido Barbaro
- â?¢ Transessuali; che vuol dire essere ^uomo e sentirsi donna
- Alpitour difende il primato di Coppa
- Grazie Juve, grazie Brady
- Tre domande a Capanna
- un po'di fantascienza
- Ticino, la minaccia è svizzera
- Non bastano pelliccia e permanente per fare d'un ex uomo una donna vera
- Internet, istruzioni per l'uso
- L'INTERROGATIVO NUCLEARE
- Tre colpi contro la moglie
- Una terribile prigione nel cuore del deserto
- EMILIO VEDOVA
- 4 TERRORISTI MORTI UNO FUGGE TUTTI GLI OSTAGGI SONO VIVI ?
- Ci sono 130 mila siciliani, 100 mila calabresi, 80 mila campani e abruzzesi
- La tragedia della transessuale Richards
- Forse altri quattro ufficiali coinvolti nella "trama nera,,
- I rigori sono fatali alla Juve decimata
- Vacanze di Pasqua sotto la pioggia e con due lievi scosse di terremoto
- Due gocce di sangue possono fare piena luce sull'omicidio
- Polonghera, Sommariva, Montafia e Cuneo piangono quattro giovani coppie di sposi morti nell'incendio
- Carabiniere tenta di disarmare una guardia: entrambi feriti
- Grazie Juve, grazie Brady
In collaborazione con Accessibilità | Note legali e privacy | Cookie policy