Parigi, largo alle femmine di E. N.

Parigi, largo alle femmine Are de Triomphe di galoppo Parigi, largo alle femmine PARIGI. Con la dichiarazione ufficiale dei partenti ha preso definitivamente corpo la 68a edizione dell'Are de Triomphe. L'odierna prova parigina è l'appuntamento più prestigioso dell'ippica mondiale anche se non il più ricco, nonostante gli oltre 2 miliardi che attendono al palo il vincitore, dotazione raggiunta grazie a uno sponsor. Il teatro sarà come di consueto la pista di Longchamp, con la sua interminabile dirittura, dura, selettiva, che non ha mai mentito portando alla vittoria soggetti di assoluto valore tecnico. I colori italiani hanno trionfato per sei volte: Ortèllo e Capron, la storia; Ribot, il mito, per due edizioni di seguito; Molvedo e quindi proprio lo scorso anno Toni Bin che di questa vittoria ha fatto il suo trampolino di lancio per avviarsi all'attività di stallone dall'altra parte del mondo, in Giappone. Tutto a Parigi sa di grandeur con le tribune pronte ad ospitare ben 15 mila spettatori ed un prato dove se ne radunano tranquillamente altri 100 mila. Di fronte a questa imponente cornice potrebbe tornare ad imporsi una giumenta e rinverdire quindi i successi del sesso debole, capace in assoluto di imporsi in ben quattordici edizioni di questa corsa. Com'è tradizione della vigilia, le condizioni atmosferiche sembrano poter essere le prime autentiche protagoniste della corsa: se dovesse piovere, con la pista soffice, prime attrici dovrebbero essere Aliysa e Young Mother. La prima ha costruito la sua fama sulle piste d'Oltremanica, mentre i francesi giurano sulle possibilità della seconda, la loro portacolori, che pure ha subito qualche sconfitta allarmante in primavera. Diversamente, se si correrà sul duro, si fanno consistenti le possibilità dell'inglese Cocoethes, cavallo grintoso che non molla mai la presa. Comunque sia, l'albo d'oro si arricchirà del nome di un grande cavallo, e non potrebbe essere altrimenti. Il miglio e mezzo parigino è infatti concepito, per la sua collocazione nel calendario e l'ampiezza della proposizione, come confronto a tutto tondo, per selezionare e premiare il cavallo più forte, più resistente al termine dell'intera stagione. Noi italiani, dopo il ritiro di Love the Groom fermato da un incidente nell'ultimo lavoro di lunedì scorso, ci affideremo a Carrol Hause che porterà i colori di Antonio Balzarini. Se la pioggia condizionerà la corsa e le giumente favorite dovessero fallire (come accadde agli attesissimi Mtoto e Reference Point), c'è anche lo spazio per covare una speranza più che concreta. Del resto nessuno può impedirci di sognare immaginando ancora le note del nostro inno che risuonano nel tempio del galoppo mondiale, e proprio in casa dei francesi. [e. n.]

Persone citate: Antonio Balzarini, Capron, Carrol Hause, Groom, Ribot, Young Mother

Luoghi citati: Giappone, Parigi