Udienza-lampo, rinviato il processo Fiat di Claudio Cerasuolo

Udienza-lampo, rinviato il processo Fiat Giudizio subito sospeso dopo l'istanza di ricusare il pretore presentata dagli imputati (accolti da una salva di fischi) Udienza-lampo, rinviato il processo Fiat La difesa: ilpm non può essere giudice Fra 20 giorni la decisione del tribunale TORINO. -«Il processo a carico di Cesare Romiti e altri per violazione dell'art. 5 dello Statuto dei lavoratori è rinviato a nuovo ruolo perché è stata presentata un'istanza di ricusazione da parte degli imputati»: nell'aula più grande della pretura civile, affollata all'inverosimile da operai e delegati sindacali, avvocati e giornalisti, la voce del cancelliere annuncia la sospensione del giudizio per gli infortuni alla Fiat. Motivo della ricusazione, l'incompatibilità del doppio ruolo del pretore, come inquirente e giudice. Alle spalle del cancelliere c'era il pretore Raffaele Guariniello, il magistrato che ha condotto l'inchiesta. Si è subito allontanato, vanamente inseguito dai giornalisti e si è chiuso nel suo ufficio. In aula, per alcuni minuti, è proseguito il rituale delle procedure. Tre operai dello stabilimento di Arese si sono costituiti parte civile con gli avvocati Enrichens e Fierro. L'avvocato Chiusano ha chiesto la citazione di duecento testimoni: i 153 lavoratori che Guari niello aveva interrogato nel corso dell'istruttoria, più altri che non erano ancora stati sentiti e una ventina indicati dalla difesa. Il cancelliere ne ha preso nota e l'udienza si è conclusa. Erano le 9,15. Davanti al palazzo, fin dalle 8, si erano raccolte circa 150 persone per manifestare con cartelli e distribuzione di volantini. Imponente lo spiegamento di forze. Circa 200 agenti, tra poliziotti e carabinieri, erano pronti ad intervenire. Ma l'unico momento di disagio si è avuto quando i tre imputati che erano in aula, i dirigenti Figurati, Magnabosco e Omodei, sono usciti dalla pretura, investiti da fischi e applausi ironici. Nella brevissima udienza non si è nemmeno accennato all'altra questione che pure pesa sul futuro del processo: l'istanza di trasferimento del giudizio «per gravi motivi di ordine pubblico», rivolta dal procuratore generale Pieri venerdì pomeriggio alla Cassazione. Che cosa può accadere nei prossimi giorni lo ha spiegato il presidente del tribunale, Gaetano Giorda: «Lunedì assegnerò l'istanza di ricusazione alla sezione penale che ha meno carichi di lavoro. Ci vorranno due o tre settimane per decidere, prima se dichiararla ammissibile, poi per sentire il pretore ricusato e, forse, anche le parti». Più difficile prevedere l'esito della richiesta del pg: «L'interlocutore è la Cassazione. In questo caso i tempi sono più lunghi, 2 o 3 mesi», ha concluso Giorda. Se la Cassazione accoglierà l'istanza, il processo potrebbe trasferirsi a Milano, sede della corte d'appello più vicina al capoluogo piemontese. Per tutta la mattinata, i due schieramenti contrapposti dei legali, il collegio difensivo della Fiat e quello delle parti civili, hanno rilasciato dichiarazioni sui possibili sbocchi di questa intricata vicenda processuale. Commentando l'iniziativa del pg, l'avvocato Chiusano (a no- me dei colleghi, Minni, Festa, Adolfo Gatti di Roma e Giandomenico Pisapia di Milano) ha detto: «Il dottor Pieri ha preso atto di una situazione esistente che preoccupava anche noi: Torino tappezzata di manifesti oltraggiosi che invitavano a manifestare per politicizzare il processo. A mio avviso, la questione della "legittima suspicione" è preliminare a quella della ricusazione. Prima di sapere se il giudice deve essere sostituito, occorre sapere dove si dovrà svolgere il processo». Ed ha aggiunto: «Quando si parla di ordine pubblico, non si deve intendere soltanto disordine nelle strade, ma qualun¬ que situazione che turbi di fatto il processo, togliendo al giudice ed alle parti quella serenità senza la quale non si può amministrare giustizia». E sulla ricusazione: «Non c'è nulla di personale contro il dottor Guariniello. L'ambiguità del doppio ruolo del pretore è di sicura incostituzionalità, tanto è vero che è stata cancellata dal nuovo codice che entrerà in vigore tra soli 18 giorni». Sul fronte contrapposto ha replicato l'avvocato Bianca Guidetti Serra, portavoce delle parti civili (avvocati Scaparone, Grosso, D'Amico, Mazzacuva, Domeneghetti): «Non ci aspettavamo una reazione di questo tipo, perché credevamo possibile discutere serenamente su una problematica sindacale. Accettare l'istanza di "legittima suspicione " del pg è come dire che nei nostro Paese certi processi non si possono fare». E sulla ricusazione: «Assieme al nuovo codice esistono delle norme transitorie che concedono al giudice sei mesi di tempo per concludere i processi iniziati con il vecchio rito: come quello alla Fiat. Altrimenti, da lunedì, ogni mattina, e fino al 25 ottobre, si potrebbero ricusare tutti i pretori». Claudio Cerasuolo L'aula della pretura affollata di giornalisti, sindacalisti e operai in attesa dell'udienza. In primo piano i dirigenti Fiat Maurizio Magnabosco, Michele Figurati e Vittorio Omodei; a destra uno dei difensori, l'aw. Chiusano.

Luoghi citati: Arese, Milano, Roma, Torino