Polemiche ovali
Polemiche ovali Via al campionato di rugby (anticipo in Tv), ma Milano non giocherà il sabato Polemiche ovali E Berlusconi si nega subito E' stato presentato come il campionato della svolta. Delle partite in diretta tv il sabato pomeriggio, dell'ingresso nelle scuole, dello spettacolo e del gran tifo. E invece quello che inizia oggi con l'anticipo Treviso-S. Dona rischia di essere il campionato delle polemiche. Il rugby italiano si accinge a vivere il sessantesimo torneo diviso fra ricerca del dilettantismo (che ò anche una necessità per non uscire dalla Federazione internazionale) e voglia di professionismo; promette spettacolo ma rischia di essere ucciso subito dalle due squadre-miliardo (Treviso e Milano) ed è tormentato dalla voglia di chiudere le frontiere (quest'anno ci sono due stranieri, ma dal prossimo anno la Federazione permetterà di tesserarne uno). Il lungo duello Treviso-Milano inizia oggi alle 14,15 con l'anticipo fra trevigiani e Iranian Loom San Dona (domani si giocano Cagnoni Rovigo-Unibit Cus Roma, Scavolini L'AquilaCo.Ri.Me. Livorno, Brescia-Nutrilinea Calvisano, Amatori Catania-Mediolanum Amatori e Parma-Petrarca Padova), con diretta tv del secondo tempo. Ed è proprio la diretta televisiva la maggior novità di questo torneo. Il presidente federale Maurizio Mondelli l'ha sbandierata come una grande conquista alla presentazione del campionato: «La Rai —ha spiegato — garantirà almeno quattro telecamere per ogni terreno di gioco, e le riprese saranno molto spettacolari». Già, ma Milano, squadra-spettacolo per eccellenza, si è già tirata indietro: voleva giocare sempre al sabato, ma la Federazione l'ha vietato. Allora il team di Berlusconi si è rifiutato di anticipare anche.una sola partita. La decisione della Federazione di «socchiudere» le frontiere è arrivata, inattesa, qualche settimana fa. Sembra motivata dalla necessità di tutelare la Nazionale, forse anche su richiesta del nuovo tecnico Bertrand Fourcade. Fino ad oggi i campioni stranieri, è questa la filosofia dei dirigenti federali, aumentavano il tasso di spetta- colarità del rugby, ma occupavano esclusivamente due ruoli chiave (apertura o estremo), che restavano poi scoperti in Nazionale. «Bisogna avere idee chiare sul futuro della Nazionale, l'importazione di assi stranieri va inserita in una programmazione più puntuale, non si può continuare ad andare avanti a tentativi» è l'opinione di Vittorio Munari, neo consigliere federale, allenatore del Petrarca degli ultimi tre scudetti. Ma contro la chiusura delle frontiere si sono schierate molte società, in testa Benetton e Mediolanum, che contavano di incrementare pubblico e incassi con gli stranieri. La formula del torneo non cambia: regular season fino all'I aprile '90, play off scudetto (prime sei di A/1 e prime due di A/2) il 22 e 29 aprile, quarti di finale il 2 maggio, semifinali il 6, 13 e 20 maggio e finale a Bologna probabilmente il 26 maggio. Treviso difenderà il tricolore con un nuovo straniero, arrivato ieri: è Greg Cooper, neozelandese, estremo, che sostituisce Kirwan. Il tecnico Aguirre (nuovo pure lui) oggi forse lo porterà in panchina. Il Mediolanum ha risposto ingaggiando un mito del rugby australiano: Mark Ella, uno dei protagonisti del grande Slam dell'84 (quando la Nazionale australiana battè in una tournée le migliori squadre europee), che tre anni fa aveva smesso con il rugby. Stranieri che Benetton e Berlusconi pagano centinaia di milioni di dollari, ma la Federazione (altra fresca novità) da quest'anno ha deciso di intervenire per garantire il rispetto del dilettantismo (e calmierare i prezzi). Concede il tesseramento solo se la società allega alla domanda una «dichiarazione di dilettantismo» firmata dal giocatore, una copia del suo contratto di lavoro oppure un certificato che attesti l'iscrizione ad un corso di laurea. Flavio Corazza Una mischia nella finale-scudetto dell'anno scorso fra Treviso e Rovigo
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