Barcellona e Real litigano davanti a Suarez

Barcellona e Real litigano davanti a Suarez Stasera derby al Camp Nou, poi la Nazionale a Budapest e il Milan a Madrid: mese di fuoco per il calcio spagnolo Barcellona e Real litigano davanti a Suarez Hugo Sancbezprovoca Laudrup: «Non avete più speranze in campionato» Ore decisive, delicate, per il calcio spagnolo. Stasera il primo (andata) derby nazionale dell'anno, Barcellona-Real Madrid, che ha già provocato scontri verbali fra i giocatori dei due fronti. Mercoledì UngheriaSpagna a Budapest, chiave della qualificazione a Italia '90. E, in prospettiva, il Real contro il Milan in Coppa Campioni, occasione di rivincita su uno smacco che brucia ancora. Una cosa alla volta. La «temporada» giunta alla sesta giornata offre stasera (nel tradizionale anticipo televisivo del sabato) la partitissima del Camp Nou. Dalle «ceneri» della grande sfida, e dalla giornata di campionato, Luis Suarez, et della nazionale, trarrà i sedici convocati che lunedì a mezzogiorno partiranno da Madrid per Budapest. E pensando al Milan, la Madrid realista già freme. Venduto l'ottanta per cento dei biglietti del Bernabeu, per il 10 novembre. Dalla sua casa di Madrid, Luisito Suarez fa il punto. Campionato e nazionale si accavallano. «Sono in partenza per Barcellona, la partita verrà trasmessa in tv ma io preferisco vederla del vivo. Quindi, domenica sera a Madrid dagli uffici della federazione trasmetterò le convocazioni. Per qualificarci al mondiale di casa vostra ci occorrono due punti nelle due gare con i magiari. Mi basterà un pareggio a Budapest, meglio ancora se vinceremo. Ovvio». Ha preconvocato otto giocatori del Barcellona che delude, e sette del Real che guida la classifica... La voce di Suarez, al telefono, ha toni divertiti: «E' stato un pasticcio, un equivoco. Ho dato alla federazione ben trentaquattro nomi, volevo che preparassero i passaporti per Budapest. 11 mio ampio elenco riguarda la forma del momento, tutto qui. Molti giornali hanno inteso la lista come una pre¬ convocazione in vista del mondiale. Cose che farò più avanti». Fra i trentaquattro passaporti pronti per Budapest, quelli dei «realisti» Butragueno, Chendo, Michel, Martin Vasquez, Hierro, Paco Llorente e Sanchis, e dei barcellonesi Beguiristain, Eusebio, Julio Salinas, Milla, Lopez Rekarte, Roberto, Sema e Zubizzarreta. Avversari stasera al Camp Nou. Esaminando l'elenco dei 34, due curiosità. Tutti e tre i portieri sono baschi (Zubizzarreta del Barcellona, Ochotorcna del Valencia, Biurrun dell'Athletic di Bilbao) e ben dieci sono gli elementi della Under 21 che Suarez guidò alla vittoria contro la squadra pari età di Vicini nell'86 a Valladolid. Luisito, come Azeglio, crede in quella formazione-base. «Solo indicazioni» protesta garbatamente Suarez. Che intanto aspetta lumi dalla partitissima di Barcellona: «In sfide come questa, che valgono Milan-Inter o Napoli-Juve, la situazione di classifica conta relativamente. 'Certo, adesso sembra star meglio il Real in testa con otto punti alla pari di Atletico Madrid e Siviglia. Il Barcellona ha quattro punti, due vittorie e tre sconfitte, un avvio deludente. Ma non credo molto ai distacchi in graduatoria, la stagione è agli inizi. Il Barcellona è partito svogliato, come deconcentrato. Si sveglierà adesso, ci credo». Non è d'accordo Hugo Sanchez. Che dice, contando i quattro punti di vantaggio: «A Barcellona non perdiamo, la squadra di Johann Cruijff non conta già più nella lotta per il titolo di campione di Spagna». Meno drastico il gallese Toshack, allenatore del Real: «Aspettate che Laudrup e Koeman si inseriscano bene nel Barcellona... Io mi auguro che non comincino già contro di noi». La pru¬ denza di Toshack non è servita. A Barcellona la battuta di Sanchez ha aperto la bagarre. Julio Salinas: «Ci hanno mancato di rispetto, credono di toccarci nel morale. In campo dovranno ricredersi». E Michael Laudrup: «Sanchez dice cose curiose, i punti parlano a loro vantaggio ma come gioco il Real non ha mai incantato». Ron Koeman: «A Madrid vedono noi in erisi, guardino in casa loro. Se il Milan va in campo con tutti i miei amici, il Real ha chiuso...». Con questi umori, queste tensioni, il calcio spagnolo affronta il mese di fuoco. «Verrò a rilassarmi a Bologna, per vedere Italia-Brasile», dice Suarez. Anche lui deluso dall'avvio incerto del Barcellona, ma cauto nel giudicare il nuovo Real di Toshack come squadra rinunciataria: «C'è più attenzione in difesa, ma la voglia di attaccare non è diminuita. Il Milan, con tutte le sue assenze, dovrà sta¬ re attento». E dovrà stare attento anche Cruijff, pur se Josep Lluis Nunez presidente del Barcellona ha già detto: «L'olandese non si tocca anche se perderemo col Real». Ma se la «derrota» dovesse verificarsi, potrebbe rimangiarsi la parola. Per risvegliare la squadra, il presidente ha ritoccato i premi dello scorso anno. Ha portato a 120 milioni di pesetas (40 in più) l'appannaggio scudetto (14 miliardi di lire da dividere nel gruppo giocatori-tecnici), ed a 30 milioni il premio globale per ogni vittoria in trasferta. Stasera al Camp Nou, la tariffa (in casa) sarebbe 18 milioni. Ma già corrono voci: Nunez per l'occasione ha promesso il doppio. Perdere al Camp Nou contro il Real Madrid vorrebbe dire crisi profonda. Johann Cruijff, nel caso, può preparare i bagagli- Bruno Perucca li messicano Hugo Sanchez sfida oggi il Barcellona e poi aspetta la rivincita sul Milan. Intanto è già in testa fra i cannonieri del campionato spagnolo: cinque gol in 8 gare.