GM e Chrysler faranno Jeep insieme
GM e Chrysler faranno Jeep insieme GM e Chrysler faranno Jeep insieme Prima alleanza di due case americane per combattere l'invasione giapponese WASHINGTON DAL NÒSTRO CORRISPONDENTE Prima alleanza di due case americane dell'auto contro l'invasione giapponese: la General Motors e la Chrysler, la numero uno e la numero tre di Detroit, hanno concluso un accordo per la coproduzione di trasmissioni e altri componenti per vetture a quattro ruote motrici. La joint venture sarà al 64 per cento della Chrysler e al 36 per cento della General Motors: la coproduzione verrà affidata ai rispettivi impianti di Siracuse nello Stato di New York e di Muncie nell'Indiana. Non pare che il ministero della Giustizia ritenga l'accordo in violazione delle leggi antitrust, o contro i monopoli, sebbene non lo abbia ancora approvato ufficialmente. Sinora i tre «big» dell'industria automobilistica Usa, la General Motors, la Ford e la Chrysler, avevano collaborato solo nel settore della ricerca. In passato, ciascuna di loro ha però concluso accordi di coproduzione con ditte straniere. E' stata la nuova strategia del Giappone a convincere il numero uno e il numero tre a unire le forze: oggi le case nipponiche fabbricano vetture direttamente in America per aggirare gli ostacoli all'esportazione, e si teme che nel giro di cinque anni arrivino a produrre tre milioni di unità, il 25 per cento del totale. La General Motors, che un ventennio fa controllava quasi i due terzi del mercato, è scesa ora a un terzo. «La prima volta» di Detroit è dovuta altresì al timore che la domanda di auto si stabilizzi. Nella stagione appena conclusa (ottobre '88-settembre '89) Detroit ha raggiunto il quinto risultato di tutti i tempi. Ma per riuscirci ha dovuto tagliare i prezzi delle vetture, abbassare i tassi sulle vendite a rate e via di seguito. I suoi parcheggi sono pieni e la stagione appena cominciata si preannuncia di crisi. Che il fenomeno non sia transitorio lo dimostra il comportamento delle case europee e giapponesi per le auto medie o di lusso: nessuna ha alzato i prezzi, molte li hanno ridotti. Perciò Detroit pronostica altre alleanze fra i tre «big» per contenere i costi. Il campo delle quattro ruote motrici è uno dei pochi in espansione, ed è quello dove l'assalto giapponese è più violento. La Chrysler, che ne è sempre stata al comando (ha comprato persino la famosa Jeep) si è trovata con un eccesso di lavoro nell'impianto di Siracuse, perché fornisce trasmissioni e altri componenti anche a case rivali, mentre la General Motors, rimasta indietro, si è trovata con meno ordinazioni del previsto nell'impianto di Muncie. I due impianti hanno 4100 dipendenti, nessuno dei quali sarà licenziato; il leader sindacale Biener ha anzi espresso la speranza di altre assunzioni: «Siamo favorevoli ad accordi di questo genere». L'accordo Chrysler-General Motors conferma che un nuovo spirito di collaborazione sta nascendo nell'industria Usa. Mesi fa la Boeing e la Lockheed, per esempio, hanno stipulato un curioso patto: la prima ha preso a prestito dalla seconda, che attraversava un periodo di fiacca, centinaia di tecnici e di operai per far fronte alle scadenze di consegna dei suoi «jumbo». [e. e] IL DOMINIO DELLA FIAT IN ITALIA DATI IN PERCENTUALE
Persone citate: Mesi
Luoghi citati: America, Detroit, Giappone, Indiana, Italia, New York, Usa, Washington
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