In marcia l'Italia degli «indesiderati»

In marcia l'Italia degli «indesiderati» Alla manifestazione di oggi per gli immigrati prevista la partecipazione di oltre centomila persone In marcia l'Italia degli «indesiderati» Roma: corteo antirazzismo ROMA. L'annuncio è apparso sulla «Gazzetta di Parma» e diceva: «Privato cerca domestico/a di razza ariana con referenze. Scrivere casella postale PK 412 - 43100, Parma». Un caso raro di razzismo? Non sembra a giudicare da un «dossier» preparato e diffuso dai Movimenti giovanili socialista e federativo radicale. Una ricostruzione meticolosa (curata da Valter Vecellio, Michele Svidercoschi e Giuseppe Rippa) dei più inquietanti sintomi di intolleranza avvenuti in Italia. Come non appare trascurabile la drammatica situazione in cui si trovano gli immigrati extraeuropei che vivono nel Meridione d'Italia, così com'è rappresentata in un altro rapporto, della Cgil (Flai-Otl), anche questo presentato ieri. Contro la violenza, «contro il razzismo per l'uguaglianza, per i diritti dei cittadini immigrati», oggi Roma sarà invasa da una pacifica «marea» di lavoratori stranieri, africani e bianchi, che si troveranno accanto cittadini provenienti da tutta Italia. Il comitato promotore ha raccolto quasi mille adesioni di organizzazioni grandi e piccole, i sindacati si sono mobilitati in massa: si prevede l'arrivo di 600 pullman, 5 treni speciali, una nave dalla Sardegna. Un corteo che dovrebbe superare il numero di centomila partecipanti. Al governo italiano, al Parlamento, i sindacati e il comitato promotore della manifestazione chiedono: una nuova legge di sanatoria per regolarizzare gli immigrati extracomunitari già presenti, una legge su soggiorno, residenza e ingresso che cancelli la vecchia norma e una per il diritto al voto degli stranieri residenti. Tra le richieste, anche la riforma della legge 943 che preveda: possibilità di lavoro, accoglienza su base comunale, servizio sanitario per occupati e disoccupati. La posizione del governo è espressa da Claudio Martelli, vicepresidente del Consiglio, che sull'«Avanti!» scrive: «L'immigrazione è un fenomeno che deve essere regolato, non negato, non bloccato. L'Italia non deve chiudere le porte a chi ha bisogno, ma non può e non deve illudersi di potersi caricare da sola sulle spalle tutto il dolore del mondo. Tra la chiusura e l'incoscienza c'è lo spazio della responsabilità». [f. 1.1.] Oggi a Roma gli immigrati chiedono al governo nuove garanzie e il riconoscimento dei loro diritti

Persone citate: Claudio Martelli, Giuseppe Rippa, Michele Svidercoschi, Valter Vecellio