Torna il mito della Jeep

Torna il mito della Jeep Torna il mito della Jeep Con il fuoristrada «Wrangler» Due versioni solo a benzina Nel panorama dei veicoli fuoristrada si inserisce in questi giorni la «Wrangler», erede in chiave moderna della gloriosa Jeep, che la Renault importa in Europa dalla American Motors: 1000, 1500 pezzi in Italia nel '90. «Siamo più sulla passione che sulla ragione» dicono in Renault, sottintendendo che il futuro cliente della vettura acquisterà soprattutto un «mito» pagando, a seconda delle due versioni disponibili, 26 milioni (per quella più spartana) e 33.700.000 lire (per la più ac¬ cessoriata). Quello del veicolo fuoristrada è un settore che induce a parlare di «moda». I numeri, e soprattutto l'utilizzo di questi mezzi, sembrano dare ragione a questa ipotesi se è vero, come lo è, che lo specifico comparto è passato dalle 28.700 immatricolazioni del 1987 alle oltre 34 mila dell'anno scorso e che per l'89 è avviato a superare quota 40 mila (senza considerare il mercato parallelo). In questo contesto la «Wrangler» si presenta col fascino del marchio Jeep. Ma che cosa è rimasto veramente della mitica quattro per quattro dell'esercito statunitense? A parte il nome (e già abbiamo visto che non è poco), troviamo una serie di soluzioni meccanico-stilistiche che oggi sembrano un tantino datate, come, ad esempio, le sospensioni a balestre e un cruscotto di taglio troppo militare. Ma quelli della Renault non si scompongono: «E' vero, ma nel bene e nel male Wrangler vuole mantenere inalterate le caratteristiche della Jeep. Questi dettagli, tuttavia, non danneggiano la competitività del veicolo». E anche questo è vero. Sarà per il motore (2500 ce a benzina, 105 cavalli: e di gasolio non se parla proprio); sarà per il perfetto rapporto peso-potenza e per la felice combinazione trazione integrale-marce ridot¬ te. Resta il fatto che «Wrangler» è un discreto stradista (145 km/h, a condizione che non si badi al consumo) ed un ottimo veicolo quando è chiamato a muoversi sui terreni per i quali è nato. Due le versioni, come si è detto, assolutamente eguali per quanto attiene a motori, prestazioni e meccanica. La più spartana è la «Texan», che si differenzia dalla «Laredo» per il tettuccio di tela flessibile ed asportabile (sul modello top di gamma è di plastica rigida, asportabile anch'esso ma con un po' più di tempo e con un robusto cacciavite). La «Texan» è omologata per due posti (la «Laredo» per 4), quindi è un veicolo da lavoro. E gode di un regime Iva al 19% contro il 38 della sorella. Eugenio Ferraris Novità. La Volvo «740 Turbo» (a sinistra) e la Jeep «Wrangler»: dalla Casa svedese una berlina ad alte prestazioni, da quella americana un fuoristrada classico importato in Italia dalla Renault e disponibile in due versioni, entrambe con motore a benzina di 2500 ce e 105 cavalli

Persone citate: Eugenio Ferraris

Luoghi citati: Europa, Italia, Renault