«In Italia le salme dei Savoia»

«In Italia le salme dei Savoia» Si discute solo sulla destinazione delle spoglie: Pantheon o Superga? «In Italia le salme dei Savoia» «Sì» dei partiti alla proposta di Altissimo ROMA. Si avvicina il rientro in Italia delle salme di re Vittorio Emanuele III, della regina Elena e di re Umberto II di Savoia. Ieri, il segretario liberale Renato Altissimo si è incontrato con il presidente del Consiglio Giulio Andreotti per sollecitare una risposta affermativa da parte del governo. «Si tratta di una decisione matura — ha affermato la delegazione del partito liberale — che non ha nulla a che fare con i conflitti e le polemiche politiche di mezzo secolo fa. La libera e democratica Repubblica italiana è così forte che non ha bisogno di perpetuare l'esilio delle spoglie mortali degli ex monarchi italiani. Deve essere finalmente risolta una questione che non è di natura istituzionale, ma di umano e cristiano rispetto per tutti i defunti». Tutti i partiti si sono detti sostanzialmente d'accordo sull'iniziativa liberale. Il sottosegretario alla Presidenza del Consiglio Nino Cristofori (de) si è detto «favorevolissimo», a titolo personale, al rientro delle sal¬ me in Italia: «Ritengo che anche il presidente Andreotti sia d'accordo, ma il governo non ha ancora assunto una posizione ufficiale sulla questione». Il comunista Cesare Salvi sostiene che «il pei non ha nulla da eccepire. Ma la questione è totalmente irrilevante. Se è ancora aperta lo è solo per un puntiglio dei Savoia che pretendono la sepoltura al Pantheon». Per il socialista Salvo Andò, «dopo 40 anni si può ormai ragionare di questo problema con una certa freddezza. Sul prò-, blema Pantheon o Superga bisognerebbe essere meno fermi da una parte e dall'altra». «Non ci opponiamo, in linea di principio, al rientro delle salme dei Savoia», ha detto il repubblicano Giorgio Medri. «Il pri non ha ancora preso posizione su questo argomento, che è del tutto secondario». Secondo il radicale Mauro Mellini, «piuttosto che impedire l'ingresso delle salme dei Savoia, sarebbe meglio aprire finalmente al pubblico i tesori lasciati in Italia dai Savoia». I missini sono invece, da sempre, favorevoli sia al rientro delle salme dei Savoia, sia del ritorno di Vittorio Emanuele e di suo figlio Emanuele Filiberto. L'87enne ministro della Real Casa, conte Carlo D'Amelio si è augurato «che il presidente Andreotti, persona di grande equità ed anche buon cattolico, riesca a risolvere presto questo problema». A suo parere «le salme di Vittorio Emanuele III (che è sepolto da 42 anni ad Alessandria d'Egitto), della regina Elena (sepolta a Montpellier da 36 anni) e di Umberto II (che riposa da 6 anni e mezzo ad Altacomba) potrebbero giungere in Italia anche nel giro di pochi giorni, perché non vi è alcun divieto. E' sufficiente solo il visto del dirigente sanitario della frontiera». Il maggiore ostacolo da risolvere è costituito dal fatto che i Savoia pretendono per la sepoltura delle salme dei tre ex regnanti il Pantheon di Roma, mentre da 20 anni i vari governi che si sono succeduti hanno offerto la basilica di Superga a Torino. Solo nel 1980 l'allora presidente del Consiglio Francesco Cossiga si era detto favorevole alla concessione del Pantheon. Poi, però, cambiò parere. Il presidente Andreotti ha intanto assicurato Altissimo che farà esaminare a fondo da una équipe di esperti la questione giuridica, per stabilire a chi spetti disporre del Pantheon o della basilica di Superga. C'è chi sostiene che l'autorizzazione sia di competenza della Santa Sede. Secondo altri occorre, invece, il benestare congiunto del presidente del Consiglio Andreotti e del ministro per i Beni Culturali ed Ambientali Pacchiano. Altissimo ha ricordato che per il rientro delle salme degli ex sovrani in Italia non occorre alcun assenso perché la XIII Disposizione transitoria della Costituzione vieta l'ingresso e il soggiorno nel territorio nazionale agli ex re viventi di Casa Savoia, alle loro consorti e ai loro discendenti maschi. Pierluigi Franz