Drogarsi è illecito, sì del Senato di Liliana Madeo

Drogarsi è illecito, sì del Senato La norma, approvata in Commissione, dovrà essere sottoposta al voto in aula Drogarsi è illecito, sì del Senato Gava: raddoppiatigli spacciatori minorenni ROMA. E' vietato l'uso personale di sostanze stupefacenti, e non esiste differenza fra droghe pesanti e droghe leggere, salvo per quanto riguarda le pene. E' consentito l'uso terapeutico di medicine à base di sostanze stupefacenti e psicotrope, a patto che siano prescritte per ragioni terapeutiche. La filosofia su cui si incentra la nuova legge antidroga — che fa cadere la precedente normativa sulla modica quantità — è stata affermata a maggioranza ieri a Palazzo Madama, dove le commissioni Giustizia e Sanità hanno iniziato la discussione dell'articolo 11 del provvedimento. Tutti gli emendamenti che chiedevano l'abolizione dell'articolo sono stati respinti. Il dibattito, dopo il calendario dei lavori predisposto martedì e secondo cui prima della Finanziaria il testo deve essere licenziato dalle commissioni, ha ripreso con una certa lena ii suo travagliato iter. La norma verrà messa ai voti dopo che sarà stato discusso l'intero articolo: ma allora (nonostante la concordia che la maggioranza sta sbandierando) potrebbero esserci sorprese sulla sorte dell'articolo-manifesto. Con un messaggio appassionato — «contro la via della punizione perché inutile, dannosa e controproducente», respingendo la linea della nuova legge perché «dopo il carcere verrà la legalizzazione» — ieri è sceso in campo un cospicuo «cartello» di associazioni cattoliche: Acli, Agesci, Carcere e Comunità, Comunità S. Egidio, Cnca, Lila, Giovani e Comunità: un milione di aderenti, 200 comunità di accoglienza, 190 corsi di formazione per il reinserimento, 570 cooperative. Indicono manifestazioni, incontri, e invitano i partiti a riconoscere ai parlamentari la libertà di voto. Il clima politico non è sereno come il relatore Casoli, psi, sostiene. Il sottosegretario alla presidenza del Consiglio Cristofori, de, ha detto che se il dise¬ gno di legge non sarà approvato entro fine anno; il governo — in via eccezionale — dovrà presentare un decreto. Per la senatrice Salvato, pei, si rischia così di allungare i tempi e «una legge tanto difficile non può essere affrontata a colpi di decreto». Il presidente dei senatori socialisti, Fabbri, ha accufato la maggioranza di «tiepidezza», la de di «ambiguità e tentennamenti» e la sinistra de — in particolare — di «un sotterraneo lavoro di filibustering». Per il presidente dei senatori de, Mancino, il suo partito non si è discostato dalla linea concordata nella maggioranza, e — ha aggiunto — essendo essenziale per la de il recupero del tossicodipendente, «dovranno essere stanziati dal governo mille miliardi in tre anni». Si rinfocolano le accuse per la lentezza con cui si è andati avanti. Per il ministro Jervolino, se si fermeranno i lavori parlamentari, non si potranno spendere i 147 miliardi stanzia¬ ti dalla passata Finanziaria per la lotta alla droga. Il direttivo psi del Senato ha indicato, come responsabili del ritardo al varo della legge, «l'ambiguità e l'indifferenza di parte della de», mentre il fenomeno droga «sotto la protezione dell'attuale legislazione permissiva, si aggrava di giorno in giorno». E' il quadro delineato dal ministro Gava davanti alla commissione d'inchiesta sulla condizione giovanile. Il 54,47% dei tpssicodipendenti — ha detto — ha un'età che varia fra i 19 e i 25 anni, il 4% sono minori. Questi ultimi sono il fenomeno più preoccupante. La loro incidenza nello spaccio «appare crescente» e ha raggiunto nel 1988 il 3,24%. Dal 1986 ai primi 4 mesi di quest'anno su 2295 minorenni deferiti all'autorità giudiziaria per questioni di droga (430 nell'86, 928 nell'88), 239 hanno 14-15 anni, 2040 sono fra i 16 e i 17 anni. Liliana Madeo

Persone citate: Casoli, Cristofori, Fabbri, Gava, Jervolino, Mancino

Luoghi citati: Roma