«Entrino i libanesi poveri» di M. Mar

«Entrino i libanesi poveri» In Svizzera «Entrino i libanesi poveri» COMO. «Entreranno in Svizzera solo i profughi libanesi, e le loro famiglie, che si trovino in condizioni particolarmente precarie, tra questi le donne incinte o le madri di figli in tenera età». E' questa l'unica concessione che il governo elvetico è disposto a fare ai 400 esuli ospitati attualmente nel Comasco. «Non è un problema nostro, ma dell'Italia», era stata la risposta data l'altro ieri dal consigliere federale Arnold Koller, capo del Dipartimento di Giustizia di Berna, al parlamentare ticinese Werner Carobbio che chiedeva al governo svizzero di fare un gesto a favore dei profughi. Il deputato proponeva di accordare l'autorizzazione di soggiorno in Svizzera ad almeno un contingente di libanesi. Il numero degli esuli peraltro continua a crescere. A Milano sono segnalate altre 2-300 persone che sperano di poter entrare in Svizzera e attendono l'occasione favorevole. Koller aveva anche sottolineato che, a parte qualche eccezione, i profughi libanesi presentatisi alle frontiere con la Svizzera durante le ultime settimane erano in possesso di un regolare visto d'ingresso in Italia. Per il consigliere federale non si trattava quindi di profughi ma di turisti. Da qui nasceva l'impossibilità di aprire loro le frontiere svizzere. Tranne i casi eccezionali riconosciuti dalla legge sul diritto d'asilo. [m. mar]

Persone citate: Arnold Koller, Koller, Werner Carobbio

Luoghi citati: Berna, Como, Italia, Milano, Svizzera