«Legge speciale per Firenze»

«Legge speciale per Firenze» Intervista con il successore di Bogianckino, guiderà una giunta psi-pci-psdi «Legge speciale per Firenze» La prima battaglia del neosindaco Morales FIRENZE. Il nuovo sindaco Giorgio Morales, della sinistra socialista, appena eletto prospetta la possibilità che venga richiesta l'emanazione di una legge speciale per Firenze analoga a quella per Napoli e Venezia. Questo perché Firenze è nel mondo la città a più alta concentrazione di opere d'arte e i poteri locali hanno dimostrato di non essere stati messi nella condizione di salvaguardare questo patrimonio. Per affrontare l'argomento è già stata convocata una conferenza di programmazione. Morales, 57 anni, avvocato, succede nella carica di sindaco a Massimo Bogianckino. Come il suo predecessore, guiderà una giunta psi-pci-psdi. Allora, signor sindaco, come pensa di muoversi? Il problema di Firenze, messo drammaticamente in evidenza dalla mutilazione della Fontana di Nettuno e dalla crisi finanziaria dell'Accademia della Crusca, ha due facce: quella della conservazione del patrimonio artistico ma anche quel¬ la del funzionamento del patrimonio culturale. Ci sono infatti istituzioni di grande prestigio e tradizione quali appunto l'Accademia della Crusca, quella dei Georgofili, la Bioblioteca Nazionale Centrale, per citarne solo alcune. Per questo abbiamo proposto che si tenga a Firenze una conferenza di programma sul patrimonio artistico e culturale al fine di predisporre un piano di intervento straordinario. Se n'è discusso con il sottosegretario ai Beni culturali Covatta, e fra pochi giorni verrà il ministro Pacchiano per concordare data e modalità. Cosa intendete chiedere? Un piano di intervento ordinario da discutere durante la conferenza, o una legge speciale come per Venezia. Noi preferiremmo reperire fondi attraverso l'utilizzazione delle leggi normali, ma se si dismostrerà impraticabile chiederemo una legge speciale. Come pensate di impiegare i fondi in questione? Prima di tutto per i restauri da fare o da completare. Gli stanziamenti attuali sono insufficienti per completare i lavori. Vorremmo ridare alla città un aspetto ordinato e realizzare progetti impegnativi come i Grandi Uffizi. E per la protezione delle opere d'arte? Servono più custodi per consentire le visite ai musei durante tutta la giornata. E c'è il problema dei musei all'aria aperta, come piazza della Signoria. Sono contrario a erigere palizzate o schermi in plexiglas intorno ai monumenti, ma bisognerà pensare a qualche protezione, per esempio quando si riaprirà la Loggia dei Lanzi. Mi pare assurdo sostituire gli originali con delle copie. Se dovessimo farlo per i vandali sarebbe come dichiararsi sconfitti. Bisogna piuttosto pensare a prevenire, con una maggiore sorveglianza. Quali altri impegni l'aspettano fino alle prossime elezioni? Sarà un impegno di una intensità senza precedenti perché bi¬ sognerà fare in pochi mesi quello che non si è riusciti a fare in quattro anni. Bisogna riproporre il problema della variante a Nord-Ovest, cioè il progetto detto Fiat-Fondiaria, magari ridimensionato, e tuttavia indispensabile per decidere il decentramento delle funzioni direzionali e del terziario che congestionano il centro storico. Quali sono i tempi previsti per l'operazione? Se le elezioni amministrative, come sembra, saranno indette per il 22 aprile, il Consiglio comunale dovrà sciogliersi ai primi di marzo. Questo il tempo in cui si deve approvare il piano regolatore. Pensa di farcela? E' una difficile sfida. Si dovrà tenere un convegno internazionale sul destino urbanistico di Firenze e tener conto dei referendum consultivi sulla questione Fiat-Fondiaria indetti per l'8 dicembre, dal cui risultato dipenderanno le scelte del piano regolatore. Lela Gatteschi

Persone citate: Bogianckino, Covatta, Giorgio Morales, Grandi Uffizi, Lela Gatteschi, Massimo Bogianckino, Morales