Spinelli-Mantovani, che derby

Spinelli-Mantovani, che derby La stracittadina di Genova è un'occasione di confronto anche fra i due uomini molto diversi al comando delle società liguri Spinelli-Mantovani, che derby Genoa e Samp si specchiano nei presidenti GENOVA. Uguali e diversi. Uguali perché hanno costruito entrambi la loro fortuna dal nulla. Diversi nello stile e nel modo di gestire le società di cui sono presidenti. Paolo Mantovani e Aldo Spinelli oggi più che mai rappresentano le due anime di Genova: quella armatoriale, riservata e un po' snob che ha sempre lavorato nel chiuso degli scagni, rigorosamente vestita in grisaglia, e quella popolare, cresciuta sui moli e sulle calate, scamiciata e alla mano. Due atteggiamenti che rispecchiano fedelmente le radici storiche di Sampdoria e Genoa. La prima è la società degli armatori e degli immigrati, la seconda è quella della classe operaia e della piccola borghesia. Una divisione che ricorda da vicino i confini tra il tifo juventino e quello torinista, un po' troppo schematica, forse, ma che per quarant'anni ha retto a tutte le analisi sociologiche. Oggi però queste divisioni non hanno più senso, le vecchie barriere sono cadute, le classi sociali, secondo alcuni studiosi, non esistono più. Mantovani e Spinelli proprio per questo sono gli ultimi portabandiera di una Genova rigidamente divisa in compartimenti stagni che sta rapidamente cambiando. Paradossalmente, però, nessuno dei due è genovese. Il presidente della Sampdoria è nato a Roma ed è arrivato a Genova agli inizi degli Anni Cinquanta. Il suo collega genoano è di Palmi, Calabria, ma la sua famiglia venne al Nord quando lui era ancora in fasce. Ma gli inizi comuni da emigranti sono solo apparenti. Troppo diversa la storia delle due famiglie. Il padre di Mantovani era ingegnere e negli Anni Trenta dirigeva l'Eiar, l'antenata della Rai. Il papà di Spinelli era un marittimo e proprio per questo decise di stabilirsi a Genova. Anche gli inizi «umili» sono profondamente differenziati. Mantovani, dopo il suo apprendistato negli uffici romani della Cameli, importantissima società armatoriale, venne trasferito a Genova con la qualifica di impiegato. Spinelli, giovanissimo, prese la via dei mari, ma subito dopo i vent'anni iniziò una piccola attività di trasportatore all'interno del porto: «Cominciai con un'Ape, ora ho un impero di container». Mantovani, negli Anni Sessanta e Settanta, fu uno degli uomini di punta dello «shipping» italiano. Quando se ne andò dalla Cameli venne liquidato con cinque vecchie navi. Poteva ritirarsi e vivere di rendita. Invece, ai tempi della crisi del petrolio, rischiò e investì tutti i suoi averi nell'oro nero. Fu così che da miliardario divenne multimiliardario. Anche le origini sportive sono diversissime. A Roma, da ragazzo, Mantovani era decisamente laziale. Fu la frequentazione dei sui amici armatori (Cameli, Ravano e De Franceschini) a fargli nascere una simpatia per la Samp. Oscure invece le prime passioni di Spinelli. In molti a Sampierdarena, dove il presidente del Genoa abitava da bambino, giurano che fosse sampdoriano. Il fratello Carmelo, suo socio in affari, è tutt'og- gi tifosissimo della Samp. Ma le differenze più radicali tra i due sono nello stile di vita. Mantovani abita a Sant'Ilario, nell'estremo Levante della città, in una zona esclusivissima. Spinelli sta invece all'estremo Ponente, in mezzo agli insediamenti industriali, nel quartiere di Pegli Due. Il presidente della Samp continua a frequentare i suoi vecchi amici armatori, gioca a bridge al circolo «Il tunnel» e a Villa Spinola. Spinelli, quando non è assorbito dai problemi di lavoro e dal Genoa ama i fine settimana sulla Costa Azzurra o a Parigi. Oggi, in tribuna d'onore, saranno fianco a fianco e l'incontro ravvicinato focalizzerà ancor più le differenze tra i due. Mantovani manterrà il suo aplomb inglese. E' abituato alle gioie e alle sofferenze interiori. Spinelli si agiterà sul seggiolino come, sbracciandosi e imprecando come un tifoso della gradinata Nord. Anche questo, a Genova è derby. Renzo Cerboncini Aldo Spinelli è nato 48 anni fa a Palmi, in Calabria. Ha un figlio, di nome Roberto. Fa l'imprenditore nel campo dei trasporti navali Paolo Mantovani è nato 59 anni fa a Roma. Sposato, è padre di 4 figli Enrico, Filippo, Francesca (che lo ha reso nonno) e Ludovica