Napoli-Milan euroderby d'oro di C. Mal.

Napoli-Milan euroderby d'oro Napoli-Milan euroderby d'oro Ma Sacchi pensa già al Real e risparmia Maldini L'ultimo grande assente di Napoli-Milan si chiama Maldini. Sacchi ha deciso di toglierlo di formazione e di sostituirlo con Costacurta. Motivazione? «E' stanco, preferisco averlo fresco nelle prossime partite», ha detto Sacchi. Può sembrare strano. Maldini ha vent'anni, è uno dei pochi giocatori integri del Milan, la partita certo più importante della prossima, a Cremona. Chissà cosa ci sarà sotto. E invece magari non c'è nulla. Maldini stanco lo è sembrato davvero, in questo avvio di campionato. Stanco e frastornato, come il Milan, capace di creare tante palle gol in attacco come in difesa, a favore degli altri. E poi c'è l'ombra lunga del Real, vero banco di prova delle ambizioni rossonere. A Napoli, in una partita che è seconda oggi soltanto all'Oktoberfest di S. Siro, per la prima volta, da due anni a questa parte, il Milan parte battuto dal pronostico. Un pari farebbe felice Sacchi, che infatti rinsalda la difesa col ligio Costacurta e scarnifica l'attacco al solo Borgonovo, dimenticando Simone in panchina. Il rischio non è permesso: se perde, il Milan scivola a 4 punti, non un abisso ina un bel fossato Sono bastate dunque sei giornate di campionato per smentire un'estate di parole, così come è stato sufficiente un turno di coppa per ridimensionare la mostruosa Inter a fenomeno autarchico. Il Milan doveva es sere un ipermercato di campioni, una schiacciasassi miliardaria a prova di stress e di infortuni. Unico problema, l'abbondanza di titolari. Ora il Milan in classifica è affiancato dal Bologna del Mitico, al secolo Villa Renato, 31 anni, fino all'altro giorno magazziniere dell'Orceana. E domani rischia di trovarselo davanti. Sacchi è costretto a fare i conti della serva, a risparmiare un titolare oggi per una partita che si gioca tra due settimane. Ogni sera accende un cero perché il cielo gli conservi in salute Franco Baresi, stakanovista della compagnia, che oggi timbra il suo 300° cartellino rossonero. Per non dire di Berlusconi che ha speso 71 miliardi e si ritrova con la squadra del vivaio (Baresi appunto, poi Filippo Galli, Costacurta, Stroppa, Evani...). Il Napoli, al contrario, era partito tra svolazzi di avvoltoi. A parte le assenze dei brasiliani impegnati nella qualificazione mondiale, bisognava fare i conti senza Maradona, che i soliti ben informati davano perso per sempre tra surubi e dorados. Una sfiducia che aveva presto contagiato i napoletani, come dimostrato dal calo secco degli abbonamenti (meno 20mila). Ecco invece che il Napoli italiano vince e Maradona torna, come sempre, in largo anticipo su Gullit e Van Basten, tanto per fare due nomi. I tulipani, si sa, sono fragili. Ma se al posto di Gullit ci fosse Maradona, e fossimo a Napoli invece che a Milano, quanti strizzerebbero l'occhio, si toccherebbero di gomito? Quanti manderebbero un inviato in Olanda per vedere se dietro il ginocchio non spunta per caso qualche altra storia? Questioni di dettaglio, ai margini di una partita dallo slogan facile, Napoli-Milan è il «derby d'Europa» tra la squadra che ha vinto la Coppa Campioni e quella che ha trionfato in Uefa. E' la «sfida dei miliardi» tra i paralleli dollarifìci di Berlusconi e Ferlaino, i più potenti dell'universo pallonaro, capaci di rastrellare incassi inimmaginabili nel resto d'Italia e del mondo e di stroncare sul mercato ogni concorrenza. Ma anche la riprova che nel calcio 2 più 2 può fare 3 oppure, perché no, zero. [c. mal.]

Luoghi citati: Cremona, Europa, Italia, Milano, Napoli, Olanda