Il libano in trasferta

Il Libano in trasferta Da un anno i settanta deputati non riuscivano a riunirsi a Beirut Il Libano in trasferta L'Arabia Saudita ospita il Parlamento RIAD. Il ministro saudita degli esteri, principe Saud el Feisal, ha inaugurato ieri mattina a Taif, una località montagnosa dell'Arabia Saudita a un centinaio di chilometri da Gedda, un cruciale incontro tra parlamentari libanesi, che ha lo scopo di promuovere una riconciliazione nazionale. Il Parlamento, che a Beirut non riusciva a riunirsi da oltre un anno, è attualmente composto da 73 membri, che in concreto dovrebbero discutere delle riforme politiche da varare allo scopo di porre fine alla guerra civile. Gli incontri fra le diverse delegazioni svoltisi prima della sessione generale hanno riproposto le divergenze del passato; i punti di disaccordo riguardano soprattutto la presenza delle forze siriane in Libano, e le richieste dei musulmani per una maggiore partecipazione al governo dello Stato. Nonostante tali divergenze, il ministro degli Esteri saudita si è dichiarato ottimista e ha constatato la disponibilità di tutte le parti in causa ad accettare il piano di pace in sette punti proposto dalla Lega araba. Dello stesso avviso il primo ministro a interim libanese, il musulmano Salim Hoss, secondo il quale l'incontro di Taif potrebbe essere «l'ultima possibilità di giungere a un accordo. Nonostante le divisioni e i diversi punti di vista, i deputati non debbono fallire. La stessa volontà che ha fatto tacere i cannoni dovrà portare a una soluzione politica del conflitto», ha detto Hoss poco prima di lasciare Beirut. Dei 73 legislatori ancora in vita, ne sono giunti a Taif una sessantina; nessuno ha rifiutato ufficialmente di partecipare, ma nove (tre sciiti, tre maroniti, due greci ortodossi e un cristiano armeno) hanno addotto motivi di salute. Dal 1972, quando si tennero le ultime elezioni parlamentari, 25 deputati sono stati uccisi o sono deceduti per cause naturali. Il seggio dell'ex presidente Amin Gemayel è vacante da quando fu eletto capo dello Stato nel settembre 1982. E' la prima volta che il Parlamento libanese si riunisce fuori dai confini nazionali. All'ordine del giorno, fra l'altro, l'elezione del nuovo presidente della Repubblica: la carica è infatti vacante da quando, il 22 settembre scorso, spirò il mandato di Gemayel. Il piano di pace della Lega araba, in base al quale da una settimana è entrato in vigore il cessate il fuoco fra le forze cristiane guidate dal generale Michel Aoun e quelle siriane e musulmane, prevede la fine dei blocchi portuali e terrestri imposti dalle due parti, una serie di riforme politiche tese a una maggiore spartizione del potere fra cristiani e musulmani, l'aumento dei seggi parlamentari (il cui numero dovrebbe essere portato a 128, divisi equamente fra i due schieramenti), e il ritiro delle truppe siriane dalle zone musulmane entro due anni dal raggiungimento di un accordo politico. Alcuni deputati cristiani hanno però preannunciato che non discuteranno le riforme fin quando Damasco non avrà messo a punto un calendario per il completo ritiro delle sue forze da tutto il Paese. Come si ricorderà, nei mesi scorsi Aoun aveva proclamato la «guerra di liberazione» contro i siriani, che dal canto loro si rifiutano di disimpegnarsi fin quando non sarà risolta la crisi politica. La seduta del Parlamento è stata aperta con la lettura di un messaggio di re Fahd, che con re Hassan II del Marocco e il presidente algerino Chadli Bendjedid ha messo a punto il piano di pace della Lega araba. Il suo indirizzo è stato letto all'assemblea dal ministro degli Esteri saudita. Dopo di lui hanno parlato il presidente del Parlamento libanese, lo sciita Hussein Husseini, e Saed Salem, un sunnita residente in Svizzera che è il decano dei deputati. A parte la seduta di inaugurazione, il resto dei lavori, a partire da ieri pomeriggio, sarà a porte chiuse, ha detto la radio saudita. L'emittente ha aggiunto di non poter precisare la durata dell'incontro di Taif, ma ha sottolineato che i visti concessi ai giornalisti libanesi al seguito sono «validi per dieci giorni». [Agi-Ansa]

Persone citate: Amin Gemayel, Aoun, Chadli Bendjedid, Gemayel, Hoss, Hussein Husseini, Michel Aoun, Saed Salem, Salim Hoss, Saud El Feisal