LE «ALTRE» NOTE di Leonardo Osella

LE «ALTRE» NOTE FESTIVAL LE «ALTRE» NOTE Un fitto cartellone dal 25 con Antidogma PUNTUALE, arriva anche quest'anno il Festival Antidogma Musica. E' l'occasione in cui Torino diventa punto di riferimento per la conoscenza della musica contemporanea, delle nuove tendenze e dei filoni cosiddétti «marginali», spesso tali soltanto geograficamente. Il Festival, che si svolge dal 25 settembre al 4 ottobre, ha già avuto un prologo a inizio mese a Pinerolo, con il Gruppo Universitario da Camera di Compostela: la musica ai tempi di Cristoforo Colombo. Non è una contraddizione. Antidogma coltiva anche l'amore per la musica antica, per sottolinearne i fili che spesso la legano alle produzioni più attuali. Tant'è vero che l'esordio torinese, quest'anno, sarà segnato da un concerto-conferenza originale benché dedicato a un musicista «sfruttatissimo» come Mozart. Il grande Amadeus sarà un pretesto per illustrare l'ambiente, la cucina, l'arredo da tavola e il galateo del XVIII secolo, prendendo il via da pagine come il «Kegeslatt Trio per clarinetto, viola e pianoforte» e due arie per soprano e mandolino. Le spiegazioni storiche verranno fornite da Maria Attilia Fabbri, mentre gh' esecutori saranno alcuni solisti dell'Ensemble Europeo Antidogma Musica: Laura Cherici, Michele Candii, Enrico Massimino, Dora Filippone, Marinella Tarenghi. L'avvenimento, previsto il 25 settembre alle ore 21, è al Caffè Piatti di corso Vittorio Emanuele 72.1 pósti sono limitati ed è necessario prenotarli presso Antidogma (via Alberto Nota 3, tel. 5214221). Il 26 (ore 21) l'appuntamento è invece nel più «regolamentare» Auditorium Rai. Ancora l'Ensemble Antidogma diretto da Yves Prin, con l'intervento dei soprani Annette Hall e Beth Kilby e del clarinettista Ciro Scarponi. Saranno eseguite mu- siche di Nicolas Bacìi, Yves Prin, Charles Chaine e Gerard Zinsstag. La perestroika, che evidentemente funziona anche nel campo delle arti (anzi sono proprio queste, quasi sempre, le prime a sfondare i confini), permette di gettare uno sguardo nelle nuove correnti musicali sovietiche tramite un incontro con Harry Halbreich il 27 alle 17,30 nel Centro culturale franco-italiano (via Pomba 23). Uno degli scopi del Festival è di valorizzare strumenti che raramente emergono in primo piano. E' il caso del contrabbasso (solista Joel Leandre), che sarà protagonista il 29 settembre, il fagotto (il 30), l'ottavino e il clarinetto basso (il 2 otto¬ bre), all'Auditorium alle ore 21. Non potendo citare tutto, ricordiamo ancora tra gh autori presenti i torinesi Enrico Correggia e Giulio Castagnoli: di quest'ultimo sarà eseguita in prima assoluta «Tre Haiku» per nove strumenti. L'ultimo appuntamento si terrà il 4 ottobre al Lingotto, ultimo non certo per la sua portata artistica. Alle 21 si eseguirà «Hymnen per strumenti e nastro» di Karlheinz Stockhausen, un'opera gigantesca impostata come un collage di inni nazionali di tutto il mondo. Ecco come viene succintamente descritta da Armando Gentilucci: «Si compone di quattro Regioni: ogni regione ha determinati inni centrali in¬ torno ai quali ruotano "incipit" di altre sigle sonore nazionali. La prima Regione si basa sull'Internazionale e sulla Marsigliese ed è di costruzione rigorosissima (l'autore l'ha voluta dedicare a Pierre Boulez). La seconda Regione ha quattro inni: quello della Repùbblica Federale Tedesca, un gruppo di inni africani, mescolati o alternati con quello ruaso, e infine un inno tedésco del passato (è dedicata a Henry Pousseur). Tre sono i centri della terza Regione: la ripresa dell'inno russo (l'unico composto esclusivamente di suoni elettronici), l'inno americano e quello spagnolo (il tutto dedicato a John Cage). La quarta Regione si basa sull'inno svizzero e un altro che dovrebbe appartenere a un inesistente e utopistico regno della Inni-Unione nella "Armonia tra Pluramondi" (dedicata a Luciano Berio)». «Hymnen» sarà presentata dal Fffortissimo Guitar Ensemble e dall'Ensemble Antidogma, con il coordinamento musicale di Enrico Correggia, l'organizzazione e spazializzazione del suono della «Daniel Teruggi Ina-Grm» di Parigi e l'assistenza musicale alla regia di Enrique Macias. L'opera sarà accompagnata da una serie di allestimenti realizzati grazie alla collaborazione dell'Assessorato alla Gioventù di Torino, del Coordinamento per il Circuito di documentazione e promozione dei Giovani Artisti Italiani e del Lingotto. Il pubblico sarà guidato in un percorso visivosonoro realizzato da artisti di tutta Italia: Eva Marisaldi e Luca Caccioni di Bologna, Alessandro Innocenti di Firenze, Alberta Pellacani di Modena, Mariangela Guatteri di Reggio Emilia, Maria Dompè di Roma, Salvatore Zito e Ermanno Barovero di Torino, Laboratorio Mediterraneo di Venezia. Leonardo Osella Fffortissimo Guilar Ensemble diAntithgma Musica