CRESCE IL GUSTO PER IL MOBILE D'ARTISTA

CRESCE IL GUSTO PER IL MOBILE D'ARTISTA CRESCE IL GUSTO PER IL MOBILE D'ARTISTA DMILANO A mercoledì scorso, alla Fiera di Milano, è in corso il Salone del mobile, che resterà aperto fino a lunedì. A latere, il Salone del complemento d'arredo, cioè soprammobili, tappeti, tendaggi e tessuti per l'arredamento nonché Euroluce, ossia lampade. Tutto, molto spesso, di notevole valore artistico. L'avvenimento è importante da vari punti di vista. In Italia l'industria del mobile impiega 180 mila addetti e dà lavoro a oltre 30 mila aziende grandi e piccole e ad altrettanti commercianti. Il nostro paese, attualmente, è leader nel mondo in questo settore, con grossi impegni finanziari anche nella pubblicità: in media, dal 5 al 10% del fatturato. E, sia pure con alti e bassi stagionali, si accinge ad affrontare da posizioni di forza la sfida del mercato comune europeo. Il compito non sarà facile perché si tratta di realizzare, a ritmi e costi industriali, prodotti creati da designers. Per fortuna le strutture non mancano. E soprattutto non mancano da noi i designers che ci vengono invidiati un po' dappertutto per il loro estro e la loro bravura. Doti peraltro stimolate dalla concorrenza degli artisti. I quali (come d'altronde è successo anche in passato, specialmente in particolari periodi storici) in numero via via crescente si cimentano pure nel progettare mobilio. A volte magari piuttosto scomodo da usare ma quasi sempre ricco di idee geniali e divertenti. Oltre a certe apposite mostre tenutesi negli ultimi mesi (una recentissima, alla Fondazione Querini Stampalia di Venezia, con mobili progettati da artisti come Boetti, Pistoletto ecc.) se ne ha conferma proprio in occasione di questo Salone milanese. In diversi spazi e gallerie d'arte cittadine, molteplici infatti le esposizioni di questo tipo. Tre esempi per tutti: al Centro internazionale di Brera, rassegna «Abitare il tempo - oggetti progettati e realizzati ad arte»; alla Dilmos, un divano di Roberto Barni e un tavolo di Fabrizio Corneli; alla Galleria Jannone, i mobili e i vetri del cecoslovacco Borek Sipek, in cui le differenze tra arte e design sono più che mai labilissime. Insomma un fenomeno curioso, interessante, da tenere d'occhio. [f.v.J

Persone citate: Boetti, Brera, Fabrizio Corneli, Jannone, Pistoletto, Roberto Barni

Luoghi citati: Italia, Milano, Venezia