Storia vip

LA DONNA ARCHITETTO NEL CUORE DI PADRE RALPH Storia vip LA DONNA ARCHITETTO NEL CUORE DI PADRE RALPH T3T ^f"NA donna emancipata e un fascinoso ecì clesiastico vengono coinvolti in una «storia di ordinaria follia» nel mondo baracconesco e tollerante di I oggi. e; I Appartengono en^^«/ trambi al mondo dei vip: lei è architetto, fa viaggi esotici e non disdegna, pur annoiandosi, le serate mondane, lui partecipa a riunioni e congressi, con le eminenze del Vaticano e piace alle donne, proprio come Padre Ralph di Uccelli di rovo. Sono questi i protagonisti di Napoleone, mio dolcissimo... Giuseppina, amica carissima..., un rapporto epistolare scritto a quattro mani da Chicca Morone e Sergio Abeatici. Nelle lettere che si scambiano dall'autunno '87 all'estate '88 si snoda una chiacchiera informale ispirata alla cultura televisiva, percorsa da un'ironia bonaria e un po' scontata, dalle cure dimagranti ai viaggi esotici, dall'ora legale agli intellettuali «organici», dalla casistica del pettegolezzo, «storico», «urbano» e «casalingo», alla cagnetta Lapis che abbaia con voce bianca come Sandra Milo e i piccoli fans. Lui si diverte con annotazioni lessicali sugli anglicismi, da share a thriller, da suspence a spot, e sull'irritante impiego dell'accezione «nella misura in cui», che dovrebbe «intendere un progredire comparato, mentre la misura è una determinazione di quantità o di estensione, tanto che non si comprende se l'oratore nel momento in cui afferma 'nella misura in cui', fa progredire il suo dire in libre o in verste». Lei si svaga con avventure erotiche occasionali o conl'acquisto di un guardaroba estivo. Lei si firma Gibi, Giuseppina Beauharnais, lui Napoleone, e quindi non potrà che abbandonarla, lasciare la tonaca e sposare Maria Luigia Fringuelli, figlia illegittima di un barone austriaco imparentato con gli Asburgo e di una cameriera in un fast food di Rimini. E' il destino dei nomi, il resto che importanza ha? Massimo Romano Chicca Morone-Sergio Abeatici Napoleone, mio dolcissimo... Giuf eppina, amica mia Bompiani, pp. ! 10, L. 20.000.

Luoghi citati: Rimini, Vaticano