Caro figlio, niente scuola

Caro figlio, niente scuola Alla Perotti: manca personale per assistere un ragazzo distrofico Caro figlio, niente scuola Madre si autodenuncia: intervenite Orazio ha 12 anni ed è affetto da distrofia muscolare, bloccato su una sedia a rotelle: giovedì scorso avrebbe dovuto iniziare la prima media, ma la scuola pubblica per lui non si è aperta a causa di personale che avrebbe dovuto esserci e che invece non c'è ancora. E la madre, Lina Quattrocchi, ha deciso: andrà per vie legali, si autodenuncerà per non aver rispettato i termini della scuola dell'obbligo. Sino ad oggi ha sperato che la situazione si sbloccasse, ora ha detto basta. Solidali con lei Ennio Lo Russo, preside della Perotti di via To¬ fane 22, Adriana Corderà e Marina Boria, insegnanti del gruppo di lavoro per i portatori di handicap che frequentano la scuola. Hanno fatto di tutto per dribblare il problema. A metà giugno, al momento della preiscrizione, hanno richiesto un operatore scolastico per assistere il ragazzo, hanno sollecitato, sperato. Niente. Il 19 settembre la telefonata all'assessorato all'Istruzione del Comune e una risposta che non ha lasciato speranze: «Non c'è personale. Stavamo per telefonarvi». Il giorno dopo la madre è stata convocata dal preside e insieme hanno scelto di aspettare qualche giorno. «Il ragazzo, da un punto di vista teorico può venire a scuola, certo. Però chi si occuperà di lui? Abbiamo l'insegnante d'appoggio ma se non c è l'operatore scolastico è tutto inutile», risponde Ennio Lo Russo. Gli fanno eco le due insegnanti: «Burocrazia, ecco il problema. La nostra scuola è attrezzatissima. Tre anni fa abbiamo ristrutturato, ma a cosa serve se poi il "mansionario", quello che stabilisce diritti e doveri di ogni dipendente, ripropone le stesse situazioni?». E il discorso diventa anche uno sfogo amaro come quello fatto alla sede dell'Unione italiana lotta alla distrofia muscolare. Ma l'assessóre Vinicio Lucci spiega: «Distinguiamo: nelle elementari, di competenza del Comune, abbiamo risolto le difficoltà. Per le medie, quindi scuole statali, abbiamo anche scelto di destinare 26 operatori volontari. In queste ultime ci sono veramente problemi con il personale a causa dei mansionari, ma non dipende da noi. E le situazioni che si creano continuano a gridare vendetta». Paolo Negro Orazio Quattrocchi e la madre Lina. In alto, nel riquadro, il preside Lo Russo