Tomahawk ancora prime di Irene Cabiati

Tomahawk ancora prime Ad Imperia anche Royono, il ketch preferito da John Kennedy Tomahawk ancora prime Al quarto raduno 70 barche d'epoca IMPERIA DALL'INVIATO Sheevra (1924); Tomahawk (1939); Rondine II (1948) e Royono (1936) sono le vincitrici del IV Raduno di velieri d'epoca a cui hanno preso parte settanta equipaggi. Le quattro barche hanno conquistato la vittoria sul mare con la giusta tattica di regata e in banchina con la simpatia e il fascino della loro bellezza. Tomahawk è già celebre: ha vinto quasi tutti i raduni. Il dodici metri di Rusconi si conferma campione incontrastato. Sheevra, costruito da Fife, nel 1924, si è fatto apprezzare soprattutto con la dedizione con cui i suoi tre armatori curano lo scafo. I tre, due americani e una femmina londinese, sono marinai professionisti che hanno restaurato la barca personalmente, dopo averla trovata abbandonata su di una spiaggia della Costa Azzurra. Continuano a migliorarla di anno in anno e per finanziare i costi lavorano d'inverno su altre barche. Rondine II, che appartiene al casalese Luigi Donna, ha conteso a lungo il primo posto nella sua categoria a Alzavola, del 1924. Compare, a sorpresa, per la prima volta in un raduno d'epoca, Royono, la cui storia è curiosa. E' un ketch costruito nel 1936 per la Marina degli Usa. Serviva da nave scuola per gli ufficiali ed era la barca preferita da John Kennedy. Il Presidente la usava per le sue crociere e talvolta a bordo c'era anche Marilyn Monroe. Successivamente fu acquistata da un privato. Royono, nel 1970, fu bloccata in Florida: trasportava sette tonnellate di marijuana. Dopo il sequestro fu venduta all'asta e usata come barca da crociera nei Caraibi. Il nuovo proprietario è un finanziere svizzero che l'ha restaurata e trasferita nel Mediterraneo. Da segnalare ancora il terzo posto di Stint Saab (1908), la barca che appartenne al Barone Rosso e che ora è avventurosamente gestita da un gruppo di ragazze torinesi al comando di Lucia Pozzo. Sono state superate da Tomahawk e da Italia. Quest'ultima fu la vincitrice delle Olimpiadi di Berlino del 1936. Quel momento storico è stato ricordato in una mostra giornalistica allestita a Porto Maurizio: e insieme a Italia ci sono Azzurra, Chichester e tanti altri personaggi e yacht che hanno scritto la storia recente della vela. La classifica delle barche costruite dopo il 1950 vede in testa Al Na'ir IV del torme- Ernesto Quaranta. Skippó.- ed equipaggio hanno lottato duramente per ottenere queste vittoria. La loro diretta antagonista è inglese ed è una barca «storica»: si chiama Lisa of La Tour ed è la prima barca dise¬ gnata dal progettista che adesso firma scafi da corsa conosciuti in tutto il mondo, German Freres. Ancora una curiosità che riguarda la terza classificata fra le barche d'epoca. E' lo scafo più vecchio presente a Imperia, si chiama Sorella ed è stata varata nel 1858 nel Sud dell'Inghilterra. Il mastro d'ascia l'ha copiata non da un progetto, ma da un mezzo modello che è esposto al Rovai Southern Yacht Club di Solent. E' appartenuta per oltre un secolo alla stessa famiglia che la usava per brevi crociere o per regate di categoria. Lo scafo, lungo 8 metri e mezzo, armato con vele auriche, ha sorpreso il suo nuovo proprietario, Renato Pirota, per le sue prestazioni. «Antico ma efficiente — commenta Giammarco Borea, vecchio lupo di mare —. Questo ci insegna che oggi nella ricerca di nuovi materiali, nuove forme e alte prestazioni in fatto di velo¬ cità, spesso ci si dimentica di guardare indietro. Il passato può insegnarci qualcosa». Borea è il presidente dell'associazione I Venturieri di Chioggia. Ex pilota di aerei da caccia, pescatore e marinaio, è presente a tutti i raduni di yacht d'epoca con la flotta dell'associazione. I Venturieri si propongono di diffondere la cultura del mare e l'arte marinaresca. I raduni d'epoca, dicono, sono importanti non soltanto per i velisti che vi partecipano ma anche per far conoscere alla gente l'altra faccia del mare, quella della navigazione che non conosce record di velocità. E questo a Imperia è stato realizzato: in migliaia sono approdati via terra (anche con pullman provenienti da altre regioni) sul molo di Porto Maurizio per assistere al magico spettacolo dei velieri d'altri tempi. Irene Cabiati Parata di vele per tre giorni di fronte a Imperia. Settanta equipaggi hanno dato vita alla regata di imbarcazioni d'epoca, vere «regine dei mari» cariche di storia