Va a casa il tifoso bruciato di Lorenzo Del Boca

Va a casa il tifoso bruciato Colpito a Firenze da una molotov lanciata sul treno del Bologna Va a casa il tifoso bruciato Dopo tre mesi di degenza a Genova GENOVA DAL NOSTRO INVIATO Un ragazzino che il tifo ha rischiato di uccidere nel fuoco. La sua camera del Centro Grandi Ustionati di Genova è tappezzata di gaglierdetti delle squadre di calcio. Colori sgargianti di Sampdoria, Genoa, Fiorentina, Milan. C'è la maglia numero 9 del centravanti Giordano. Geovani ha già promesso di mandare anche la sua. Sono andati a trovarlo i calciatori di mezza Italia compreso Mancini. Il presidente del Bologna, Corioni, e l'allenatore Maifredi gli hanno portato un pallone con le firme di tutti gli uomini della squadra. «Ti aspettiamo allo stadio». Nel lettino, coperto da ustioni che 3 interventi successivi hanno tentato di ridurre, Ivan Dall'Oglio, 13 anni, bolognese pef residenza e simpatie sportive, rimasto ferito quando un gruppo di tifosi ha lanciato delle «molotov» negli scompartimenti del treno Bologna-Firenze. Pochi minuti dopo le 14 del 18 giugno, giorno del derby dell'Appennino. I supporters bolognesi andavano in trasferta per sostenere la loro squadra che aveva bisogno di punti per restare in serie A. Li aspettavano j teenagers viola che, secondo le regole non scritte di un codice violento, dovevano vendicare le sassate prese nella partita di andata. Hanno spaccato i finestrini poi hanno lanciato bottiglie di benzina incendiate. Poteva essere un disastro e se solo 4 ragazzi sono rimasti feriti è dovuto a un piccolo miracolo. Ivan Dall'Oglio, poco più che bambino, è stato portato all'ospedale in condizioni disperate con il settanta per cento del corpo ustionato. E da lì ha cominciato a lottare. Da quel momento l'ospedale San Martino è diventato la casa di Ivan Dall'Oglio. Sua madre Maria, pur in difficili condizioni economiche, ha passato le settimane e i mesi accanto al figlio. Prima dietro i vetri che proteggono la pelle bruciata, troppo debole, facile alle infezioni. Poi, dentro la stanza. Adesso questo rosario di sacrifici sta finendo. Il «Bologna» ha promesso di giocare una partita per aiutare questa famiglia. Il professor Biagini ha eseguito l'altro giorno un intervento — l'ultimo — sul 20% del corpo ancora senza pelle, In precedenza era stata usata pelle artificiale. Non ha dato buoni risultati e i medici hanno trapiantato la sua prelevata da altri punti del corpo. Risultato? Buono: fra pochi giorni Ivan potrebbe essere dimesso. E poi, questa camera d'ospedale è diventata un'aula scolastica. In trasferta è arrivata la sesta commissione dell'«Alessandro Volta» per l'esame di terza media che Ivan non aveva potuto sostenere regolarmente. Presidente, Lara Dallavacca, in grembi ulone e larghissimi copriscarpe, Manuela Musiani (lettere), Franca Farina (matematica), Lorenza Rosi (inglese), Franca Trebbi (educazione tecnica), Mirella Ciliberto (disegno), Maria Andreoli (musica) e Renato Albonico (educazione fisica), si sono assiepati attorno al lettino per il colloquio orale. Un colloquio carico di umanità. «E' un ragazzo maturo — dicono gli insegnanti —; ha sopportato con un coraggio da leone»: promosso. La madre trova che «è più bravo in matematica». Non parla di quel giorno: soltanto con il fratello maggiore ha ricordato quel dramma. Ma solo un attimo, un flash. Ora vuole dimenticare. Eppure, ancora l'altra domenica, i calciatori del Bologna sul campo di Cesena sono stati accolti da alcuni scalmanati che urlavano «neri», «bruciati», per ricordare proprio quell'episodio che la coscienza di un bimbo vorrebbe scordare. Dice mamma Dall'Oglio: «Mi ha telefonato la mamma di Aspidi». Aspidi è Simone Aspidi, che negli ambienti della tifoseria chiamano «il morto», uno degli arrestati per l'assalto al treno. «Piangeva — aggiunge la donna —. Il figlio è in carcere per le molotov. Chiedeva: "Potrà perdonarmi?". E ripeteva: "Potrà perdonarmi?"... Poveretta, anche lei. Io ho perdonato. Siamo tutti nella stessa barca, tutti vittime». Lorenzo Del Boca ^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^ Il presidente del Bologna Corioni e l'allenatore Maifredi al capezzale del ragazzo tifoso ustionato tre mesi fa

Luoghi citati: Bologna, Cesena, Firenze, Genova, Italia