Cambogia scatta l'offensiva dei Khmer

Cambogia, scatta l'offensiva dei Khmer Il governo replica: trattiamo con Sihanuk Cambogia, scatta l'offensiva dei Khmer PHNOM PENH. Offensiva di pace del primo ministro cambogiano Hun Sen, per prevenire una nuova fiammata di guerra civile in seguito al ritiro dell'ultimo contingente di ventiseimila soldati vietnamiti che domani lasceranno il Paese. Hun Sen ha accettato nuovi negoziati con gli oppositori e la presenza a Phnom Penh di una missione di controllo delle Nazioni Unite. Nello stesso tempo ha rivolto un appello alla comunità internazionale invitandola a sospendere ogni ulteriore rifornimento di armi ai guerriglieri. «Continuare a fornir loro aiuti militari — ha spiegato — significa rendere più difficile il raggiungimento della tregua». Nell'incontro con la stampa, Hun Sen ha anche rivelato che le truppe governative hanno nuovamente il controllo di Failin, la città situata nella Cambogia occidentale e da tempo attaccata dai «Khmer rossi» che rappresentano il più forte dei tre movimenti di guerriglia. (Gli altri due sono quello filooccidentale del principe Norodom Sihanouk e il gruppo di San Sann). «Escludo che la città possa cadere nelle mani del nemico», ha affermato il premier cambogiano ridimensionando la portata dell'offensiva dei guerriglieri. Ma il suo ottimismo contrasta con quanto affermano gli alti gradi dell'esercito governativo che hanno deciso di mobilitare tutte le loro forze per proteggere Pailin che i «Khmer rossi» vorrebbero trasformare in «zona liberata». Hun Sen ha ribadito di essere pronto a tornare al tavolo della trattativa con Sihanouk. Ma, in ogni caso, esclude categoricamente che possano essere fatte concessioni ai «Khmer rossi», e tanto meno che possano essere accolti in un futuro governo di coalizione.

Persone citate: Hun Sen, Norodom Sihanouk, Sihanouk

Luoghi citati: Cambogia, Phnom Penh