Craxi, ce n'è per tutti

Craxi, ce n'è per tutti Aggressivo e sicuro, ha chiuso la festa delle donne del psi Craxi, ce n'è per tutti Nel mirino la droga e i comunisti LIVORNO DAL NOSTRO INVIATO Più della donna, potè il silicone. Così Bettino Craxi, superatteso e in ritardo a Livorno per chiudere la «festa del garofano rosa», ha sì parlato a lungo della questione femminile, ha pronunciato chiare ed inequivocabili parole in difesa della legge sull'aborto, non ha dimenticato di ricordare Anna Kuliscioff, ma ha scagliato i suoi strali più fulminanti contro i comunisti, colpevoli innanzitutto di opporsi alla nuova legge sulla droga, con la complicità di illustri infiltrati persino a «La Stampa». Rei di avergli assegnato, in qualche festival dell'«Unità» di periferia, il «Giuda d'oro». Sospettati d'aver siliconato l'ingresso della locale federazione socialista. Indiziati infine per la pioggia di multe abbattutesi sulle vetture parcheggiate intorno al megatendone che sul lungomare livornese ha ospitato per dieci giorni il primo festi¬ val delle donne socialiste. E' che a Livorno il pei ha la maggioranza assoluta, e il psi è all'opposizione. Craxi, però, ha tranquillizzato le sue donne spiegando che «tutto questo aggressivismo è patetico», e che «se si è sgretolato l'impero sovietico, figuratevi se non crollerà la maggioranza comunista livornese». Ha strappato un lungo applauso scandendo: «Posso assicurarvi che l'antisocialismo è destinato alla sconfitta». Ma infine, sorvolando sulle beghe di provincia, nelle ultime battute del comizio ha signorilmente teso la mano: da Livorno, che nel 1921 registrò la scissione comunista, il segretario del psi lancia «un messaggio a tutti, e soprattutto ai comunisti, perché si ricostituiscano in Italia le condizioni per l'unità socialista». Non che abbia sorvolato sui temi che più interessavano la platea, ovviamente in maggioranza femminile. E l'occasione è storica, perché per la prima volta il leader socialista ha preso decisamente posizione sull'aborto, rendendo così soddisfatta Alma Agata Cappiello e praticamente sconfessando il pur risalente Giuliano Amato. Sarà che la gazzarra di targa americana (definita «satanica» dalla Cappiello, animatrice indefessa del garofano) all'ospedale romano di San Camillo era troppo recente e clamorosa, ma Craxi non ha usato mezze parole, contro 1'«intolleranza» e il «fanatismo». La questione dell'aborto «è già stata regolata da una legge dello Stato e da un voto popolare che non poteva e non può lasciar adito a dubbi circa l'orientamento della maggioranza del popolo italiano», ha detto Craxi. Certo, ognuno è libero di agire secondo coscienza e ognuno può credere in quel che vuole, «ma tutti i cittadini sono tenuti Gianni Pennacchi CONTINUA A PAGINA 2 6* COLONNA

Persone citate: Agata Cappiello, Anna Kuliscioff, Bettino Craxi, Cappiello, Craxi, Gianni Pennacchi, Giuliano Amato

Luoghi citati: Italia, Livorno