Lo Zio Sam ora teme l'Europa

Lo Zio Sam ora teme l'Europa Lo Zio Sam ora teme l'Europa WASHINGTON DAL NOSTRO CORRISPONDENTE Alla vigilia degli Anni Novanta, dopo un lungo periodo di immobilità, gli Usa riprendono la loro marcia di Ravvicinamento ali Urss. La riprendono, nonostante l'indubbio successo dei colloquii Baker Shevardnadze, con riserve che il leader democratico del Senato americano, George Mitchell, definisce «da guerra fredda». La riprendono altresì, non solo a livello di governo ma anche di pubblica opinione, nei termini classici del bipolarismo: come un problema pertinente soltanto alle superpotenze. A questo proposito, le conferenze stampa di Baker e Shevardnadze sono state illuminanti: il segretario di Stato americano non ha quasi parlato dell'Europa, mentre il ministro degli Esteri sovietico ne ha fatto il perno del proprio intervento. Più significativo ancora: quasi nessun giornale statunitense ha segnalato che un vertice dei 2 3 Paesi della Nato e del Patto di Varsavia nel '90 potrebbe inaugurare il disarmo europeo. La disattenzione sull'Europa non è un elemento nuovo della politica Usa. Dalla fine della guerra, quando la spartì con l'Urss a Yalta, la superpotenza ha dato sovente l'Europa per scontata: non a caso, negli Anni Settanta Henry Kissinger lanciò una «iniziativa europea, per restringere» disse «un Atlantico che minaccia di allargarsi troppo». Ma se prima la negligenza Usa poteva essere giustificata dalla paralisi dei blocchi e dalla debolezza della Cee, oggi invece è assurda e pericolosa. Il politologo dei democratici Madeleine Albright ha osservato che l'amministrazione «è convinta di avere un mandato di continuità, mentre è arrivato il tempo dei grandi mutamenti». «Essa disconosce la realtà» ha aggiunto. «Non recepisce il fatto che su versanti diversi la Cee e Gorbaciov stanno modificando le due Europe». Mentre l'America avanza sul disarmo, sia pure con qualche riluttanza, sull'Europa continua a combattere una battaglia di retroguardia. Verso l'Est e verso l'Urss, mostra molta dif Ennio Ca retto CONTINUA A PAGINA 2 3a COLONNA

Persone citate: Baker, George Mitchell, Gorbaciov, Henry Kissinger, Madeleine Albright, Shevardnadze

Luoghi citati: America, Europa, Urss, Usa, Yalta