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Lettera al direttore Lettera al direttore Nessun condizionamento alla commissione Pratis Egregio Direttore, leggo a pagina 3 de «La Stampa» di oggi l'articolo del dott. Francesco Santini costruito sulle risposte da me date alle domande rivoltemi telefonicamente. Sul testo, riproducente nella sostanza e sia pur con qualche diversa sfumatura, le risposte, mi limito ad osservare che esse devono essere comunque intese nel loro giusto significato. Questo è invece del tutto falsato dal titolo: «Eravamo come imbalsamati». Fra l'altro le virgolette e l'aggiunta: «Parla Pratis, ecc.» fanno supporre che quelle parole siano state addirittura testualmente da me pronunciate mentre, come è ovvio, nulla è stato detto da me che potesse anche lontanamente alludere ad un qualsiasi condizionamento della commissione che ho avuto l'onore e l'onere di presiedere, all'infuori dei limiti derivanti dal mandato ad essa affidato e risultante dal decreto istitutivo. Quella supposizione appare poi rafforzata dall'introduzione al testo dell'articolo laddove è detto «Parla e si difende l'autore dell'ultima "verità di Stato" sulla strage di Ustica». Né il sottoscritto né le degnissime e qualificate persone che collaborarono con me hanno motivo di difendere alcunché del proprio operato svolto in piena coscienza e libertà di giudizio per l'accertamento della verità, senza alcun aggettivo atto a distorcerla. Ho accettato ieri di rispondere alle domande del giornalista per non sottrarmi alle giuste esigenze dell'informazione, per le quali ho sempre avuto la massima considerazione, beninteso salvi i limiti del riserbo da me sempre mantenuto nel corso dei lavori della commissione. Ho ritenuto poi di avere dato risposte del tutto inequivocabili. Mi ero illuso che così dovessero apparire anche nell'articolo pubblicato. Con quel titolo e con quella introduzione le mie risposte si prestano invece ad un grosso equivoco che non posso passare sotto silenzio, anche per il rispetto dovuto alle vittime di una tragedia, le cui cause non hanno ancora avuto purtroppo una risposta sicura. Con i miei più cordiali saluti, Carlo Maria Pratis