«Vietato parlare dei Protocolli»

«Vietato parlare dei Protocolli» UNIONE SOVIETICA Bloccato il rapporto della Commissione sull'accordo Molotov-Ribbentrop «Vietato parlare dei Protocolli» La denuncia diAfanasev e altri parlamentari MOSCA NOSTRO SERVIZIO E' una sfida in nome della glasnost. Prigionieri del silenzio ufficiale, ignorati da Gorbaciov, un gruppo di deputati del Congresso ha deciso di ricorrere ad una conferenza stampa «alternativa». Sotto gli stucchi blu dell'aula magna del bel palazzo dell'Istituto dell'archivio storico, Yuri Afanasev, il rettore, scomodo intellettuale di punta della perestrojka, ha deciso di rompere la cortina di mistero forzatamente calata sulle conclusioni della Commissione parlamentare che dalla scorsa primavera ha indagato sui fatti che hanno portato, negli anni '39-'40, all'annessione all'Unione Sovietica del Baltico e della Moldavia. «Moltissimo, tutto dipende dalla nostra prontezza a dire la verità», ha detto Afanasev, vicepresidente della Commissione. Quello che è avvenuto nel 1939, «non ha solo valore politico, ha anche un significato pratico». E pone un interrogati- vo che rivela le ragioni del forzato silenzio imposto dal vertice. Afanasev non si fa scrupoli nell'andare fino in fondo nella denuncia: «Vogliamo costruire una nuova Unione Sovietica, ma su quali principi? Di nuovo sulla menzogna, sulla non verità, sull'inganno, di nuovo calpestando il diritto?». Non così, ha voluto sottolineare lo storico, si attua il progetto della creazione di «un'Unione democratica di Stati sovrani». Sono i vecchi metodi riscoperti ultimamente dal Cremlino a preoccupare i deputati della commissione, almeno del gruppo che ancora a luglio aveva firmato la relazione fina¬ le che invitava il Congresso a dichiarare «legalmente nulli e invalidi» i protocolli segreti acclusi al patto Molotov-Ribbentrop. Sul documento mostrato ieri ai giornalisti, compaiono 21 nomi, per la maggioranza di deputati baltici. Ne mancano quattro, fra cui quello del presidente della Commissione, Alexandr Yakovlev, membro del Politbjuro, il responsabile della «censura» del risultato dei lavori della commissione che, nelle intenzioni, dovevano essere resi noti prima del cinquantesimo anniversario del Patto. Anche un appello a Gorbaciov è caduto nel vuoto. Ma il 23 agosto, il milione di persone che ha formato una catena umana attraverso i Paesi baltici per protesta contro il Patto ha dimostrato che la cosa non può essere insabbiata facilmente. «L'ammissione della verità non significa che si debba parlare direttamente della secessione o non secessione delle Repubbliche baltiche dall'Urss», ha detto Afanasev. [r. c.j

Persone citate: Afanasev, Alexandr Yakovlev, Gorbaciov, Ribbentrop, Yuri Afanasev

Luoghi citati: Moldavia, Mosca, Unione Sovietica, Urss