USTICA L'AFFETTO CHE VINCE
USTICA L'AFFETTO CHE VINCE USTICA L'AFFETTO CHE VINCE SE uno squarcio di verità si apre sull'atroce vicenda del DC 9 precipitato a Ustica, lo si deve, in primo luogo, all'Associazione dei parenti delle vittime di quella tragedia. L'Associazione è costituita da un numero esiguo di familiari (e tra questi, in particolare, due donne) ed è assistita da alcuni avvocati. Ebbene, nel corso di un decennio, questo fragile nucleo di cittadini ha impedito che qualcuno occultasse e che l'opinione pubblica dimenticasse uno degli episodi più gravi della recente storia nazionale. L'Associazione è riuscita in questo perché ha agito in forme del tutto diverse da quelle consuete, adottando tecniche di azione che si ritrovano in altre, recenti aggregazioni della società civile. Più precisamente: non ha fatto ricorso alle organizzazioni tradizionali (partiti, sindacati, associazioni di solidarietà), che perseguono sempre e comunque obiettivi generali, e ha costituito un organismo finalizzato a quella sola meta: il raggiungimento della verità sull'abbattimento dell'aereo; e che su quella sola meta concentra tutte le energie disponibili. Un organismo che muove dall'ambito familiare e quello valorizza come sede e ragione della mobilitazione; analogamente a quanto è successo e succede per altre vicende di sofferenza e di morte: Madri contro la droga, Vedove della mafia, Familiari delle vittime della strage di Bologna, Parenti di detenuti, Genitori di portatori di handicap e la recentissima Associazione di tutela della vita sulle strade. La mossa successiva dell'Associazione delle vittime di Ustica è stata il coinvolgimento di personalità di differenti aree (dal pei alla de) che hanno agito come «gruppo di pres- Luigi Manconi CONTINUA A PAGINA 2 PRIMA COLONNA
Persone citate: Luigi Manconi
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