E Palazzo Chigi pensa a una sanatoria di R. Ipp.

E Palazzo Chigi pensa a una sanatoria E Palazzo Chigi pensa a una sanatoria Sugli sgravi ora si profila un disegno di legge Presto un provvedimento sulle concentrazioni ROMA. Per l'Enimont ci sarà la sanatoria. Ritornano con un disegno di legge gli sgravi fiscali bocciati mercoledì dalla Camera. Il provvedimento verrà approvato nel Consiglio dei ministri di oggi pomeriggio «per sanare gli effetti delle operazioni già effettuate», come ha annunciato il ministro delle Finanze Bino Formica. E' questo il rimedio escogitato dopo il no dei deputati al decreto legge contenente lo sconto d'imposta per la fusione tra Montedison ed Enichem e la depenalizzazione dei reati legati al condono fiscale. La sanatoria comporta tempi più lunghi rispetto al decreto e non è subito efficace; in ogni caso serve il voto del parlamento. In un secondo tempo verrà messo a punto un provvedimento che riguarda tutte le concentrazioni industriali. L'indicazione è venuta da un vertice fra il presidente del Consiglio Giulio Andreotti, Formica e i ministri del Bilancio Paolo Cirino Pomicino la :), del Tesoro Guido Carli (de) e dell'Industria Adolfo Battaglia (pri). Il rinvio degli sgravi al momento in cui il Parlamento approverà il disegno di legge non dovrebbe compromettere il futuro dell'Enimont. Questa è la tesi dello stesso Franco Reviglio, presidente dell'Eni. Reviglio si è detto «dispiaciuto della decisione del Parlamento», ma ha osservato che «il problema riguarda la Montedison» che avrebbe beneficiato degli sgravi. Il presidente dell'Eni difende le facilitazioni fiscali perché hanno consentito la nascita dell'Enimont e parla di incidente tecnico: «Anche se credo che Gardini, che aveva avuto garanzie, non sarà felice». Anche Andreotti ha criticato il fatto che «la Camera, con un'assenza che non fa ben sperare e che per la verità fa cadere un po' le braccia, ha respinto un provvedimento il cui impatto era serio». Ma proprio da alcuni deputati legati al presidente del Consiglio provengono osservazioni critiche: Publio Fiori è uno dei tre de che hanno votato contro, mentre altri sei democristiani si sono astenuti. Calogero Pumilia, capogruppo alla commissione bicamerale per le Partecipazioni statali, lamenta «i persistenti tentativi» della Montedison di Raul Gardini «di rendere sempre meno determinante» la presenza dell'Eni nel colosso chimico. Sia Pumilia che il comunista Salvatore Cherchi sollecitano un'audizione parlamentare del ministro delle Partecipazioni statali, Carlo Fracanzani, per chiarire la situazione e i rapporti tra Eni e Montedison. I socialisti difendono la validità dell'operazione Enimont e gli sgravi: Biagio Marzo, presidente della commissione bicamerale, avverte che «sul futuro dell'Enimont non esistono preoccupazioni». Il deputato verde Sergio Andreis è contento della bocciatura, definendola un passo per rendere compatibili chimica e ambiente. [r. ipp.]

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