Budapest condanna la dottrina Breznev

Budapest condanna la dottrina Breznev LA MUOVA UNGHERIA Budapest condanna la dottrina Breznev BUDAPEST. L'Ungheria ha dato un altro taglio al passato. Il ministro della Difesa Ferenc Karpati ha ieri pubblicamente disconosciuto la cosiddetta «dottrina Breznev», fondata sul diritto dell'Urss a intervenire militarmente negli altri Paesi del Patto di Varsavia in difesa del comunismo, e qualche ora più tardi il Parlamento ha inferto il colpo di grazia a tale teoria (sconfessata dalla stessa Unione Sovietica), condannando la partecipazione dell'Ungheria all'invasione della Cecoslovacchia, nel '68. Una risoluzione presentata dal generale in congedo Janos Seboek dichiara: «Sulla base del principio della sovranità e dell'eguaglianza delle nazioni, e ammaestrato dalle lezioni della recente storia ungherese, il Parlamento condanna la decisione con la quale vennero illegalmente inviate truppe ungheresi in Cecoslovacchia, intervenendo negli affari di un Paese vicino». Il documento è stato approvato con 250 voti a favore e 11 contrari. Qualche ora prima Karpati aveva dichiarato perentoriamente che la «dottrina Breznev» è «superata per sempre». L'intervento del Parlamento, che ha seguito l'esempio di quello polacco, è stato preceduto da analoghe prese di posizione da parte del governo e della dirigenza del partito comunista.

Persone citate: Breznev, Ferenc Karpati, Janos, Karpati

Luoghi citati: Budapest, Cecoslovacchia, Ungheria, Unione Sovietica, Urss