Ustica scontro politico di Giovanni Bianconi

Ustica, scontro politico Martinazzoli risponde a chi chiede «via i generali» Ustica, scontro politico «Nessun processo sommario» ROMA. I generali dell'Aeronautica sospettati di aver mentito sulla strage di Ustica, per ora, restano al loro posto. «Non copriremo nessuno, ma non permetteremo nemmeno che si facciano processi sommari», annuncia il ministro della Difesa, Mino Martinazzoli. Che aggiunge: «I generali sono cittadini come gli altri, con lo stesso diritto ad essere giudicati sulla base dei principi di legalità». Davanti alla commissione Difesa della Camera, però, il ministro non si limita a schierarsi a difesa dei vertici militari. «Vi garantisco — dice — che non vi sarà nessuna esitazione di fronte ad acclarate responsabilità a procedere di conseguenza». Sul piatto di Ustica Martinazzoli mette il suo mandato di responsabile della Difesa: «L'unica cosa che si può chiedere a un ministro è di andare a casa lui. Non esiterei un istante a farlo se dovessi convincermi che la prosecuzione di questa esperienza mi porterebbe a rinunciare alle convinzioni che ho espresso». Dimissioni piuttosto che coperture, quindi. Ma anche «completa tutela dei diritti delle isti- tuzioni militari», nel momento in cui finiscono sotto accusa. E' un atteggiamento interlocutorio, quello di Martinazzoli, chiamato a rispondere alla Camera ad appena quarantott'ore dagli interrogatori dei militari che stanno smontando le «verità ufficiali» sulla sciagura di Ustica. «Nessuno di noi — spiega il ministro — è in grado in questo momento di asserire alcunché su precise e clamorose divergenze tra quelle che sarebbero state le risultanze delle indagini e delle risposte amministrative. La verità è probabilmente ancora assai lontana». Con Martinazzoli si schierano i partiti che sostengono il governo. Contro quelli dell'opposizione, che chiedono la testa dei vertici dell'Aeronautica a cominciare dal capo di stato maggiore Franco Pisano. «Da questa vicenda — dice il comunista Gianni Cervetti — emergono nubi sulla sicurezza del Paese. E il prestigio del Parlamento è stato leso». Il ministro ribadisce che è in corso un'inchiesta giudiziaria, e che lui non ha alcun potere di chiedere gli atti coperti dal segreto istruttorio per valutarli. «Certo — ammette —, alcuni passaggi della relazione del generale Pisano mi lasciano perplesso». Ma poi aggiunge: «I militari incriminati sono solo dei sottufficiali. Come posso sospendere gli alti gradi che non sono nemmeno inquisiti?». Ai generali, comunque, Martinazzoli ha suggerito di tacere in questo momento. Infine un accenno ai ministri della Difesa che si sono succeduti dall'80 ad oggi, e che sulla strage di Ustica hanno detto di volta in volta cose anche diverse tra loro. «Non ho motivo di dubitare della correttezza dei miei predecessori», dice Martinazzoli. Giovanni Bianconi ' ALTRI SERVIZI A PAGINA3

Persone citate: Franco Pisano, Gianni Cervetti, Martinazzoli, Mino Martinazzoli

Luoghi citati: Roma, Ustica