SLOVENIA E CAOS BALCANICO di Aldo Rizzo
SLOVENIA E CAOS BALCANICO SLOVENIA E CAOS BALCANICO DI tutte le crisi che scuotono il mondo comunista, quella jugoslava ci riguarda più da vicino, per ovvie ragioni geografiche e geopolitiche. Dopo tutto, la Slovenia è appena fuori Trieste. Eppure per molto tempo abbiamo prestato maggiore attenzione ad altre situazioni, certo eclatanti, come quella polacca o ungherese. Questo dipende dal fatto che da quarantanni, dall'epoca della rottura tra Tito e Stalin, la Jugoslavia è un modello anomalo, e critico, nell'universo comunista. Ma prima c'era Tito, come supremo garante di una stabilità nell'anomalia; e ora invece è tutto in discussione. Che sarà, adesso, della Jugoslavia? La Slovenia, la più evoluta, politicamente ed economicamente, delle Repubbliche jugoslave, sta davvero sul punto di proclamarsi indipendente? I dirigenti di Lubiana lo negano, ma hanno appena votato, praticamente all'unanimità, un emendamento alla Costituzione regionale che prevede il diritto di autodeterminazione e di secessione. Una bomba politica, che non a caso ha suscitato aspre e minacciose reazioni, non solo nella Lega dei comunisti jugoslavi, ma anche e soprattutto fra gli alti gradi militari, cioè nelle due maggiori forze centralistiche e unificanti della Federazione. La tesi di Lubiana è che si sia stabilito un principio, senza conseguenze pratiche. Ma si può votare un principio per se stesso, senza pensare di doverlo poi attuare? In realtà gli sloveni non escludono di attuarlo, in presenza di un complesso di circostanze. Quali? Per rispondere a questa domanda, bisogna ricordare brevemente qual è, oggi, il quadro generale della Jugoslavia. Un'inflazione al 1000 per cento, un debito estero di venti miliardi di dollari, agitazioni sociali diffuse. Un disastro. E in tutto questo le spinte nazionalistiche delle varie Repubbliche: le più ricche, come la Slovenia e la Croazia, per garantirsi le proprie migliori condizioni di vita, le altre per non essere emarginate e penalizzate. Fra queste c'è la Repubblica più importante, la Serbia, che col suo nuovo leader, Slobodan Milosevic, persegue un disegno di Aldo Rizzo CONTINUA A PAGINA 2 PRIMA COLONNA
Persone citate: Slobodan Milosevic, Stalin
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