Un'altra bandiera nera per Mansell di Cristiano Chiavegato

Un'altra bandiera nera per Mansell Per i fatti dell'Estoni squalifica-lampo inflitta al ferrarista che salta il Gran Premio di Spagna Un'altra bandiera nera per Mansell Quasi all'unanimità la decisione della Fisa Ma la McLaren insiste: «E' tutta colpa diFiorio» JEREZ DAL NOSTRO INVIATO Ci sono quattro camere prenotate all'Hotel Royal Sherry Park a nome Nigel Mansell ed ospiti. Ma probabilmente verranno utilizzate da qualcun altro: il pilota della Ferrari è stato squalificato — salvo ulteriori imprevisti —; non parteciperà al Gran Premio di Spagna. La decisione è stata presa ieri da Jean Marie Balestre, presidente della Fisa, che ha convocato via telex i rappresentanti del Comitato Esecutivo e ha fatto votare (20 presenti su 22, 18 favorevoli, 1 astenuto, 1 contrario) un provvedimento immediato nei confronti dell'inglese per i fatti dell'Estoni. In precedenza, dopo la gara, i commissari sportivi avevano inflitto a Mansell un'ammenda di 50 mila dollari e proposto la sua squalifica per «una delle prossime gare». Secondo le dichiarazioni ufficiose dello stesso Balestre, una decisione sarebbe stata presa a Parigi fra il 9 e 1' 11 ottobre, in coincidenza conia riunione dell'Esecutivo. Con un blitz, che fra l'altro è previsto anche dal regolamento, lo stesso Balestre ha colto tutti di sorpresa, compresa la Ferrari che aveva fatto appello credendo di avere così sospeso la squalifica rimandandola eventualmente alla corsa successiva, il Gran Premio del Giappone del 22 ottobre. Invece Mansell rimarrà a piedi già domenica, saltando una gara che si disputa, fra l'altro, in un circuito che dovrebbe essere favorevole alla Ferrari. I commenti nell'ambiente della Formula 1 sull'intera vicenda sono abbastanza caustici e generalmente favorevoli alla soluzione adottata da Balestre. «C'era bisogno — si dice — di un provvedimento esemplare e questa era l'occasione giusta». Ovviamente Ron Dennis, manager della McLaren, ha preso la palla al balzo per attaccare ancora il ds Cesare Fiorio. «La squalifica — ha affermato al telefono — è un provvedimento gravissimo per il pilota in una gara di campionato del mondo. Però la responsabilità maggiore è della direzione sportiva della Ferrari che non è stata capace di fermarlo quando è stata esposta la bandiera nera». La Fisa ha anche voluto chiarire, nel prendere il provvedimento, che non è stato l'incidente con Senna a far pesare l'ago della bilancia contro Mansell, ma proprio e solo il fatto di non essersi fermato dopo le segnalazioni del direttore di corsa per tre giri dopo avere commesso, durante la sua sosta ai box per cambiare le gomme, una infrazione innestando la retro¬ marcia. Azione che è proibita dall'articolo 133 e che viene punita appunto con l'esclusione del colpevole dalla gara. Che dire di più? Nigel Mansell chiarirà domani il suo punto di vista, in maniera diretta o per bocca del suo manager Mike Francis qui a Jerez dove è stata convocata una conferenza stampa. Ma sarà tutto inutile. Il peccato originale c'è, è fuori discussione e rimane come una bolla: un professionista come lui non può ignorare il regolamento. Se poi davvero non ha visto la bandiera nera perché impegnato nella bagarre con Senna, vorrà dire che avrà pagato più di quanto doveva, diventando un esempio. Ci si augura infatti che questo sia l'inizio di una nuova era in Formula 1 dove non siano permesse deroghe ai regolamenti, come invece è stato più volte in passato. Si spera che la Fisa ora prenda altri provvedimenti annunciati, oltre alle inutili multe di migliaia di dollari, pagate quasi sempre dai teams. L'adozione, ad esempio, di una bandiera di dimensioni maggiori, più visibile, esposta ad altezza di vettura e non su un ponte controluce come in Portogallo. Nelle ultime due gare dovrebbe essere provata anche una squadra speciale di commissari sportivi dotati di grandi bandiere bianche con una freccia rossa nei punti cruciali del circuito. Questi vessilli indicheranno ai piloti di farsi superare, pena la squalifica, in caso di doppiaggi. Una soluzione che potrebbe dare adito a qualche spiacevole equivoco. Ma possibile che nell'era dell'elettronica, quando per una gara di FI si spendono miliardi, non sia più semplice installare dei pannelli luminosi per fare delle segnalazioni? Cristiano Chiavegato Un momento dell'assurdo duello dell'Estoni: la vettura di Senna tallonata dalla Ferrari di Mansell

Luoghi citati: Giappone, Jerez, Parigi, Portogallo, Spagna