Telefono più caro in 13 città di R. Cri.

Telefono più caro in 13 città Da ottobre Telefono più caro in 13 città ROMA. Da domenica prossima, primo ottobre, la tariffa telefonica urbana a tempo (Tut) verrà estesa alle reti urbane di altre tredici città: Bolzano, Monza, Seregno, La Spezia, Vicenza, Parma, Reggio Emilia, Perugia, Pescara, Cagliari, Messina, Pisa e Livorno. Il decreto del ministro delle Poste e Telecomunicazioni, il repubblicano Oscar Mammì, che introduce la nuova tariffa, è stato pubblicato sulla Gazzetta ufficiale di ieri. La tariffa Tut — ricorda la Sip in una nota — prevede uno scatto ogni sei minuti dal lunedì al venerdì dalle otto alle diciotto e trenta e il sabato dalle otto alle tredici. Nelle altre ore e nelle intere giornate festive la tariffa è di uno scatto ogni venti minuti, mentre dai telefoni pubblici si ha sempre uno scatto ogni nove minuti. La tariffa a tempo è stata introdotta in Italia nel 1983, a partire da Roma e da Milano. In seguito è stata introdotta nelle reti urbane di altre sedici città: Torino, Genova, Napoli, Firenze, Bologna, Palermo, Venezia, Catania, Trieste, Bari, Brescia, Padova, Verona, Modena, Salerno e Bergamo. Complessivamente ora sono trentuno i Comuni in cui le telefonate urbane costano di più. Perché è stata estesa una misura impopolare? «Non tanto per l'aumento delle entrate — dicono alla Sip — quanto per il miglioramento del servizio. Uno dei principali problemi è l'accavallamento delle chiamate, soprattutto nelle grandi città e nelle ore di punta. Le esperienze fatte finora confermano che un leggero rincaro delle telefonate prolungate induce a privilegiare le chiamate di maggiore importanza e a "tagliare le altre». [r. cri.]

Persone citate: Oscar Mammì