Senna nella tenaglia di Cristiano Chiavegato

Senna nella tenaglia Nel G. P. del Portogallo di F. 1, le Ferrari partono al secondo e terzo posto fra le due McLaren Senna nella tenaglia Berger e Mameli, più di una speranza ESTORIL DAL NOSTRO INVIATO \ . v. ■ ; E' arrivato ai box una mezz'ora dopo, quando gli altri si erano già quasi scannati in pista. Lui fresco, riposato e forse reduce da un ritiro spirituale condito da ferventi orazioni. Lo sguardo fisso, il volto pallido, Senna è salito sulla sua vettura biancorossa, ha avviato il motote immettendosi maestosamente nel circuito, accompagnato dagli applausi frenenici dei pochi spettatori. Un giro lento per scaldare le gomme, un altro di studio («Avevo un problema per scalare la quarta marcia, colpa del selettore del cambio»), poi un passaggio quasi pennellato lungo le undici curve del tracciato e nuovo record: 1 ' 15"468, media 207,468 chilometri orari. Così Ayrton Senna per la trentanovesima volta nella sua ancora breve carriera, parte in pole position, la nona della stagione. Ma non è detto che il brasiliano della McLaren abbia vita facile oggi nel Gran Premio del Portogallo. La Ferrari ieri ha fatto notevoli progressi, confermando il secondo posto nello schieramento con Berger e facendo risalire in terza posizione Mansell che era sesto. Senna ha ritoccato il proprio limite di un soffio (28 millesimi), ma l'austriaco si è migliorato di oltre sette decimi e lMnglese di 1"2. Al via si troveranno affiancati in prima fila i compagni di squadra del prossimo anno (Senna e Berger) e in seconda gli uomini di Maranello del 1990 (Mansell e Prost). Ma nessuno si farà dei favori: in Formula 1 tutti vogliono vincere, almeno nella parte iniziale della gara, quando prendere buone posizioni, soprattutto su una pista come questa, stretta e tortuosa, può essere determinante. In teoria la Ferrari potrebbe ripetere Budapest, quando Mansell si aggiudicò una corsa da dominatore. Molto dipenderà dalla scelta delle gomme, delicata, essenziale. Ed anche dalla temperatura ambientale, prevista alta, come nei giorni scorsi. Nella sfida però potreb- bero avere un peso emozioni e tensioni. Chi riuscirà a mantenere il sangue freddo, probabilmente alla fine avrà ragione. Il fatto è che tutti i protagonisti sembrano avere fiducia in un risultato positivo. Persino chi, come Prost e Berger, ultimamente si è lamentato per tanti motivi. Il francese dice: «Con il primo set di gomme ho fatto un piccolo errore. Con il secondo avrei potuto girare veloce quasi come il mio compagno di squadra, se non avessi avuto un piccolo guaio con il cambio. La mia vettura però è ben bilanciata». L'austriaco replica: «Se Prost, involontariamente, non mi avesse rallentato, avrei potuto fare l'15"5. Questa Ferrari va benissimo, anche se ho l'impressione che Senna continui ad avere dei margini di vantaggio notevoli». Un'impressione non confermata dal ds Cesare Fiorio, più ottimista e anche un po' più sereno di venerdì: «Senna non ha migliorato molto e noi ci siamo avvicinati. Anche in gara dovremmo essere competitivi. Speriamo che sia una bella corsa, con la Ferrari protagonista». Vedremo chi avrà ragione. Ma la prova odierna pone altri interrogativi. Cosa potranno fare le vetture gommate Pirelli che pur non riuscendo a tenere le posizioni del primo turno di qualificazione, hanno piazzato cinque piloti nei primi undici della griglia? Martini quinto, Caffi settimo, Sala nono, Brun¬ dle decimo, appena davanti a Modena. Pare che la casa italiana abbia dei pneumatici nuovi da gara di ottima qualità. E ciò potrebbe complicare le cose in vetta alla classifica. Molta curiosità e attesa anche per Patrese (sempre in grande forma, sesto), con la debuttante Williams Fw 013, insieme al suo compagno di squadra Boutsen (ottavo). Ieri i due piloti hanno dovuto superare non pochi problemi. Il belga in mattinata ha anche perso il musetto della vettura tirandoselo sotto le ruote, un incidente abbastanza simile a quello che aveva provocato presumibilmente l'uscita di pista di Berger a Imola. Ma l'inconveniente è successo a velocità bassa per cui il belga se l'è cavata senza difficoltà. I tecnici della squadra inglese però hanno fermato le prove per rinforzare il particolare che aveva ceduto. Un altro incidente, più serio, ha coinvolto Roberto Moreno ed Eddie Cheever. Lanciato al massimo, il brasiliano si è trovato l'Arrows dell'americano sulla traiettoria e non è riuscito a evitare l'impatto. Ed ha avuto la peggio: la sua vettura è volata in aria, poi è andata a sbattere di punta contro il guard-rail, finendo distrutta. Peccato per Coloni: la sua monoposto stavolta era competitiva ed avrebbe meritato una posizione migliore. Cristiano Chiavegato Ayrton Senna. Su 13 gare del 1989, per la nona volta in pole position

Luoghi citati: Budapest, Imola, Maranello, Modena, Portogallo