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Dieci miliardi contro la crisi Un piano per rilanciare il Verona Dieci miliardi contro la crisi VERONA. Chiampan è sempre sottoposto a minacce. Scritte contro il presidente del Verona tappezzano anche le mura lungo la strada che porta alla sua lussuosa villa. «Sento salire attorno' a me anche il vento della calunnia — ammette Chiampan — contro il quale non c'è difesa. So che in molti vorrebbero vedermi fuggir via. Io resto al mio posto perché ho la coscienza tranquilla. Inoltre sono uomo di princìpi. Più avanti pubblicherò un resoconto completo delle gravose spese di gestione che hanno affossato i bilanci del Verona». Chiampan riflette un attimo quindi prosegue: «Sono stati i principeschi ingaggi ad aumentare in modo spaventoso il passivo. Ora ci siamo risanati anche se in questo campionato, dovendo ammortizzare 5 miliardi di capitale giocatori, la gestione non potrà evitare di chiudersi con un passivo di un paio di miliardi». Chiampan non si dimette mentre giungono voci di imprenditori commerciali dispo- sti ad entrare nel Verona secondo un piano che prevede la presidenza a un dirigente al di sopra delle parti. Il progetto è di Natale Pasquali, sindaco democristiano di Pescantina e proprietario del Mantova. «Dobbiamo radunare dieci soci — afferma Pasquali —. Ciascuno dovrà impegnarsi per un miliardo. Possono rimanere anche Chiampan e Polato purché lo vogliano. Dieci soci con lo stesso numero di azioni e un presidente che eviti gelosie e contrasti. Un garante. Io sono tifoso del Verona, nel caso la società avesse bisogno di me sarei pronto ad accorrere». Ieri sera Chiampan ha dimostrato meraviglia ed amarezza di fronte alla decisione della Disciplinare di respingere il ricorso del Verona avverso alla multa di 20 milioni per i cori e gli striscioni di Verona-Napoli. Al Napoli, i cui tifosi, una ventina, a fine partita avevano invaso il Bentegodi, la multa di 20 milioni era stata ridotta a 15. Valentino Fioravanti