Dieci miliardi contro la crisi

Ferri al Lecce, ormai è fatta Il Torino rinuncia al vecchio guerriero ma trova sempre più abbonati Ferri al Lecce, ormai è fatta A Como in dubbio Mussi, forse gioca Sordo TORINO. Se ne va uno degli ultimi alfieri del vecchio Toro. Giacomo Ferri, 8 stagioni consecutive in maglia granata oltre alle tre passate nelle formazioni giovanili («Sono arrivato che avevo 15 anni», ricorda con orgoglio ma senza commozione), è stato ceduto al Lecce dopo un paio di giorni di trattativa e corteggiamenti durati due mesi. Il suo contratto sarà triennale e prevede un ingaggio complessivo di circa 600 milioni. La stessa somma maggiorata di una cinquantina di milioni rappresenterà il corrispettivo che la società pugliese verserà per il cartellino a quella granata. L'ufficializzazione dell'affare, tuttavia, non c'è ancora: restano piccoli intoppi che verranno superati forse già nelle prossime ore, tanto più che Cataldo, general manager del club salentino, si trova ancora a Torino. Mentre Casasco usa espressioni possibiliste («Può darsi che l'operazione si concretizzi, d'altra parte il giocatore ha 31 anni e non è su di lui che il Torino può costruire il proprio futuro») e Fascetti rimanda ogni commento in proposito, Ferri parla del congedo usando toni e parole propri di chi ha la valigia in mano, quasi con aria fatalista. «Anche i legami che sembrano più duraturi si interrompono. Nella sua storia, il Toro ha perso gente del calibro di Zaccarelli, Pulici, Dossena, Crippa e Junior e non soffrirà troppo quando me ne andrò anch'io. Mi entusiasma l'opportunità che mi viene offerta per tornare subito in serie A, mi soddisfa la possibilità di giocare in una squadra come il Lecce perché, se non fosse stato di mio gradimento, avrei preferito restare qui, in B». Ferri non trascura però una piccola concessione al sentimento. Con il braccio e la mano indica i vecchi muri dello stadio Filadelfia e osserva: «Qui ho trascorso oltre dieci anni della mia vita, e non sono pochi. Questa era diventata un po' la mia casa, Torino la mia città». Nativo di Crema, dopo lo «svezzamento» nelle giovanili granata, il difensore sostenne un ro¬ daggio di tre campionati in CI a Reggio Calabria. La permanenza nella città dello Stretto fu tecnicamente proficua e sentimentalmente galeotta perché laggiù conobbe Valeria, la ragazza che quattro anni fa ha condotto all'altare e che curiosamente la prospettiva di un ritorno al Sud non rende troppo felice. «Tutti credono che mia moglie sia contenta di avvicinarsi a casa — spiega divertito il terzino — e invece so io quanto le spiace lasciare Torino». In maglia granata, Ferri ha dovuto lottare molto: per conquistare il posto e mantenerlo. Potrebbe protestare per il fatto di essere stato inserito fra i pochi uomini da cedere a ottobre. «Se la società ha deciso in questo modo, vuol dire che è giusto così. Sono lusingato che il Lecce mi abbia scelto e, ammesso che vada, spero di contribuire a realizzare i progetti di salvezza. Farò bene, fisicamente sono integro». In forza dei vincoli contrattuali debutterà solo a ottobre con la nuova maglia. Fascetti ha ieri ordinato alle¬ namento leggero, diciamo di svago. Lavoro separato per Mussi che risente ancora della botta al ginocchio presa nel match contro il Pescara, supplemento per i portieri. Mussi è l'unico dubbio: stamane, nell'ultima seduta di preparazione, ci sarà un test decisivo. Dice Fascetti: «Al sessanta per cento ce la fa». E se non gioca, chi al suo posto? «Forse Sordo». In ogni caso squadra offensiva per vincere e vincere bene. E Venturin visto per poco ma ammirato molto con la Under 21 a Foggia? «E' un peccato». Un peccato cosa? «Che per adesso le esigenze della squadra, le caratteristiche degli avversari non gli diano un posto fisso. E' uno che una volta che ha preso l'osso, non lo molla più: e lo prenderà al momento giusto. Fra l'altro, come Sordo, è un giocatore universale, buono per quasi tutti ì ruoli». Ieri s'è chiusa la campagna abbonamenti, sono 17.744 le tessere vendute. Piercarlo AHonsetti

Luoghi citati: Como, Crema, Filadelfia, Foggia, Reggio Calabria, Torino