Primo gol di Aleinikov di Franco Badolato
Primo gol di Aleinikov Il sovietico si diverte a depistare tifosi e cronisti: la moglie a Torino con un giorno di anticipo Primo gol di Aleinikov «Con Natascia sarò al cento per cento» TORINO. «E' vero che qui da voi un calciatore è come un cantante e che lo fotografano con la moglie? Beh, mi abituerò, non sembra così male». Questo disse il sovietico Aleinikov otto giorni dopo essere arrivato a Torino. Un mese più tardi, vale a dire giovedì sera, la moglie Natascia e il figlio Artiom sono arrivati a Caselle. E Serghey ha segnato un bel gol in contropiede, di quelli che molti tifosi sognano da lui: ha infatti accolto la famiglia in perfetta solitudine dopo averne annunciato l'arrivo per ieri. Una rivincita della privacy per un uomo che s'è sorbito quaranta giorni di fragorosa solitudine in una città dove è sta4 to «mandato» a giocare a calcio per allungare l'onda della perestrojka già vigente nel segno di Zavarov. E per aiutare l'amico e connazionale fino a qualche tempo fa in crisi di identità. Il dietro-front di Aleinikov lo chiameremo fuga dalla baldoria, con simpatia. Toccherà alla signora Natascia, sarta che per obblighi di mamma e moglie ha rinunciato al lavoro, ricucire i piccoli strappi prodottisi nel suo Serghey in queste prime settimane italiane. Ripercorriamo velocemente il tragitto torinese di Aleinikov. Arriva il 12 agosto accolto dal compianto Gaetano Scirea. La Juve è a Los Angeles, per quattro giorni, dalla vigilia di Ferragosto al 17 si allena al Combi, conosce i giornalisti, i fotografi, firma i primi autografi «italiani» per i tifosi rimasti nella canicola torinese. Vive come in un sogno dorato e dimentica presto la Zigulì ultimo modello lasciata a Minsk viaggiando per Torino su una Panda 4x4 guidata dall'inseparabile interprete Marco Naldini. Il 18 primo training con Zoff e i compagni, il giorno dopo esordio in bianconero a Vercelli. Subito grandi lodi. Gioca solo un'ora, ma alcuni tocchi di prima intenzione ne fanno apprezzare la classe. Ma dice: «Non so quando vedrete il vero Aleinikov, per ora non avete visto neppure il vero Zavarov». Sacha, tornato grande, ammette che il compagno ha ragione, ne devono ancora fare di strada insieme: «Ma con lui vicino mi sento un altro, questo sarà l'anno giusto per me e per la Juve». Si sprecano i paroloni per Aleinikov, paragonato a Boniek per il modo di giocare, ma anche per l'allegria con cui si accosta a ogni novità, per la velocità nell apprendere le prime parole di italiano, per la simpatia che ingenera all'interno della squadra. Fortunato quasi arrossendo dice: «E' Aleinikov il leader». Invece è Zavarov a crescere sempre di più, incanta a Cagliari in Coppa Italia. Esplode Schillaci con il Taranto sempre in Coppa, fa di nuovo faville il siciliano a Verona e, assecondato dal ritrovato zar, anche con l'Ascoli. Aleinikov comincia a consumarsi nell'attesa di Natascia. Si sfoga: «C'è troppa burocrazia nel mio Paese, doveva raggiungermi in pochi giorni, i tempi si sono allungati». Aleinikov ha un periodo difficile, gioca così e così con l'Ascoli, va in crisi a Milano contro l'Inter al punto che viene anche sostituito (capitava la stessa cosa un anno fa a Zavarov). I tifosi non hanno mezze misure nei suoi confronti. Dopo averlo atteso come l'uomo che avrebbe fatto decollare la Juve, alla prima sconfitta già ne parlano come di un giocatore che deve ancora ambientarsi. E qualcuno dice: «Un po' di panchina gli farebbe bene». Ne approfittano perché è un gregario, non il campione da coccolare. Non tutti si sono resi conto che questo Aleinikov è forte, sarà forte, proprio in virtù di questa sua dote peculiare: sa fare di tutto anche se nori ha i piedi buoni di Zavarov o il fiuto del gol di Protassov, né la cavalcata possente di Mikhailicenko. Questo è un uomo d'ordine, un atleta capace di mimetizzarsi in tutti i ruoli, con le idee chiare però: «Penso che se giocassi a tutto campo renderei di più che se costretto come in queste prime partite ad agire nella zona di centrocampo». E aggiunge: «Ora che ci sono Natascia e Artiom, però, cadrà ogni problema, contro il Bari sarò al cento per cento». Franco Badolato I Serghey Aleinikov. Riabbracciata la famiglia, è di nuovo sereno
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