Totonero e illecito sportivo, rimandati al '90

Totonero e illecito sportivo, rimandoti al '90 A trent'anni dal primo progetto parlamentare, la legge tanto attesa rischia sempre l'insabbiamento Totonero e illecito sportivo, rimandoti al '90 Per sbloccare la situazione l'unica strada percorribile è quella del decreto ROMA. Si prevedono tempi lunghi per il definitivo varo in Parlamento della nuova legge che dovrebbe stroncare il fenomeno del toto-nero e punire penalmente l'illecito sportivo. Per questo provvedimento, che contiene anche norme contro la violenza, gli esami non finiscono mai. Anzi, vi è il concreto rischio dell'insabbiamento, benché siano ormai trascorsi più di 30 anni dal primo progetto parlamentare. Con ogni probabilità se ne riparlerà nel '90 anche se i partiti della maggioranza e dell'opposizione sono sostanzialmente d'accordo. Il'14 settembre scorso la commissione Giustizia del Senato ha ripreso l'esame del provvedimento già approvato il 10 novembre '88 dalla Camera. Ma si è limitata a nominare un comitato ristretto di cui fanno parte i senatori Gallo, Di Lembo e Toth (de), Acone (psi), Correnti e Battello (pei), Onorato (Sini¬ stra indipendente), Riz (Svp), Corleone (pr), Covi (pri) e Filetti (msi). I parlamentari dovranno ora elaborare un testo unificato tenendo conto che sono stati presentati 20 emendamenti (alcuni di natura tecnica, altri innovativi) per modificare i 9 articoli del provvedimento. I tempi si allungano all'infinito. Gli undici senatori si sono riuniti una* sola volta perché impegnati nel dibattito sulla nuova legge sulla droga. Si dà comunque per certo che il testo votato a Palazzo Madama sarà modificato e dovrà quindi tornare a Montecitorio. Per sbloccare la situazione l'unica strada possibile sembra quella di un decreto-legge. Il governo Andre otti dovrebbe recepire il progetto Vassalli-Carraro, approvato quasi un anno fa dalla Camera. Per l'emanazione a palazzo Chigi di un simile provvedimento vi sarebbero tutte le condizioni previ¬ ste dalla Costituzione, cioè «la necessità e l'urgenza». Ulteriori ritardi nell'entrata in vigore potrebbero causare gravi danni allo Stato che perde ogni anno circa 5 mila miliardi di lire. A tanto ammonta, secondo i dati Censis, il giro d'affari delle scommesse clandestine. Né va trascurato che il provvedimento contiene anche norme anti-violenza negli stadi. La polizia potrà, infatti, adottare una serie di misure di prevenzione vietando l'ingresso allo stadio sia ai tifosi ritenuti particolarmente pericolosi per la sicurezza degli spettatori, sia a quelli che vi si rechino con armi improprie oppure che siano stati condannati per episodi di violenza in precedenti partite o che abbiano incitato o inneggiato alla violenza con grida, scritte o striscioni. Per i contravventori vi è l'airesto da 3 mesi ad un anno. Sarebbe, però, opportuno che il Parlamento vietasse espressamente agli spettatori di entrare in uno stadio con una pistola anche se in possesso di un regolare porto d'armi. Sull'argomento si sono, infatti, registrate divergenti sentenze della Cassazione, che in alcuni casi ha condannato un tifoso armato di pistola, mentre in un'altra occasione lo ha assolto. Motivo: la legge sulle armi del 1975 è troppo generica e si presta a contrastanti interpretazioni. L'articolo 4 vieta di portare armi in «pubbliche riunioni», ma non specifica se il divieto vale solo per le riunioni in luogo pubblico o si estende anche agli spettacoli, come le partite di calcio, dove l'ingresso è consentito a chi paga il biglietto. Il disegno di legge VassalliCarraro, approvato un anno fa dalla commissione Giustizia della Camera, istituisce un nuovo reato, la «frode in competizioni sportive», e prevede pesanti sanzioni: da un mese ad un anno di carcere e la multa da 500 mila a 2 milioni. Le stesse pene sono estese agli atleti che accettino «denaro o altri utili» o ne accolgano la promessa. Se il verdetto risulta, invece, determinante sullo svolgimento del Totocalcio scatta la reclusione da tre mesi a due anni oltre alla multa da 5 milioni a 50 milioni. Chi, invece, esercita abusivamente l'organizzazione del gioco del lotto o di scommesse o di concorsi pronostici riservati per legge allo Stato o ad altro ente concessionario è punito con la reclusione da 6 mesi a due anni. Rischia la stessa pena chi organizza scommesse o concorsi pronostici su attività sportive gestite dal Coni. Due dei venti emendamenti presentati a Palazzo Madama rivestono un particolare interesse. Sono stati entrambi proposti dal senatore comunista Francesco Macis. Il primo si prefigge di colpire i calciatori che si accordano per cambiare il risultato di una partita. La combine è punita con l'arresto fino a 6 mesi o con un'ammenda fino a 2 milioni. La seconda modifica è, invece, innovativa: introduce le norme anti-doping (forse perché due analoghe proposte dei deputati comunisti e socialisti si sono arenate alla Camera da un anno e mezzo). Per chi partecipa ad una gara facendo uso di sostanze farmaceutiche o dopo essersi sottoposto a pratiche terapeutiche vietate dalla legge o dai regolamenti, c'è l'a.resto fino ad un anno o l'ammenda fino a 2 milioni. La pena è maggiore per il dirigente sportivo o il medico che abbia concorso al reato. La condanna comporta l'interdi zione dalla professione sanità ria e la radiazione dalle federazioni sportive del Coni. Pierluigi Franz re— <',/ A-Vi'-ty a* -—J. ' * n «tes^ •/."l Ecco una serie di bollette del Totonero, il gioco clandestino che porta via allo Stato cinque miliardi secondo i dati del Censis

Persone citate: Acone, Battello, Carraro, Francesco Macis, Gallo, Pierluigi Franz, Riz, Toth

Luoghi citati: Roma, Sini