Vaticano, apertura a Mosca

Vaticano, apertura a Mosca Incontri fra monsignor Sodano e l'ambasciatore sovietico Lunkov Vaticano, apertura a Mosca «Ma deve riconoscere la Chiesa ucraina» CITTA' DEL VATICANO. Prima la soluzione del problema dei cattolici ucraini, poi tutto il resto si può discutere. E' questa la «filosofia» prevalente nella diplomazia vaticana, in attesa della visita di Gorbaciov, a fine novembre. Nei giorni scorsi il segretario della sezione per i rapporti con gli Stati, l'arcivescovo Angelo Sodano, si è recato in visita dall'ambasciatore dell'Urss a Roma, Lunkov; sembra per consegnargli una lettera di Giovanni Paolo II a Gorbaciov. Sarebbe la risposta — di cortesia — del messaggio che il segretario del pcus aveva fatto recapitare al Pontefice il 24 agosto. Il Vaticano ieri ha confermato l'incontro, ricordando: «La Santa Sede ha avuto negli ultimi anni contatti con rappresentanti dell'Urss a Roma e nelle sedi di Organizzazioni Internazionali, ed anche a Mosca l'anno scorso, quando il cardinale segretario di Stato Casaroli si è recato in quella città». Lunkov e Sodano hanno certamente parlato dell'udienza del Papa a Gorbaciov. Il segretario del pcus, nella percezione che la Santa Sede ha della situazione attuale, chiede un appoggio sul piano internazionale da parte vaticana, e un appoggio diplomatico in vari scacchieri. La Santa Sede è ben disposta a fornirlo, ma presenterà una pregiudiziale: quella del riconoscimento dell'esistenza della Chiesa cattolica ucraina. La controversia sui cattolici ucraini, i cosiddetti «uniati», è antica di secoli. Nel 1536, un concilio tenuto a Brest decise il passaggio degli ortodossi alla chiesa cattolica, con il mantenimento, però, del rito bizantino e della lingua liturgica slava. Dopo la seconda guerra mondiale, uno pseudo-concilio convocato a Leopoli sotto la stretta sorveglianza della polizia se- greta, e con la partecipazione di una infima minoranza degli aventi diritto, decise l'assorbimento della Chiesa cattolica nella chiesa ortodossa russa. Ma i circa 5 milioni di «uniati» non hanno accettato il Concilio, e hanno continuato a professare la propria fede di nascosto. In questi giorni, a Roma, si svolge il Sinodo mondiale dei vescovi ucraini della .«diaspora» (presenti Canada, Usa e Sudamerica), ed è probabile che l'assemblea chieda a Gorbaciov un riconoscimento. Il segretario è d'accordo, in via di principio; ma deve vincere l'opposizione della Chiesa ortodossa russa. D'altronde non sembra possibile da parte vaticana alcunaconcessione in questo campo e ciò blocca anche l'ipotesi di un viaggio papale in Urss, o relazioni più ufficiali e continue. Marco Tosarti

Persone citate: Angelo Sodano, Casaroli, Giovanni Paolo Ii, Gorbaciov, Lunkov