«Solo l'Urss più forte dell'Italia» di Giorgio Barberis

«Solo l' Urss più forte dell'Italia» PALLAVOLO Il giudizio del et Velasco sui campionati europei che s'iniziano domani in Svezia «Solo l' Urss più forte dell'Italia» Nuovo look per questa Nazionale che piace Due anni sono come due battiti di ciglia. Eppure per la pallavolo italiana, che a cadenza biennale sostiene l'esame dei campionati europei, gli ultimi 24 mesi hanno significato profondi mutamenti. Non soltanto, infatti, hanno fatto registrare il siluramento dell'allora et azzurro Skiba, ma anche l'avvicendamento del suo successore, Pitterà, con Julio Velasco, il tecnico di nascita argentina che nelle ultime quattro stagioni ha guidato la Panini alla conquista di altrettanti scudetti. Non solo: nel frattempo è cambiata tutta la struttura federale. Due anni hanno dunque cambiato molto. E il nuovo look della nazionale (non solo di quella maschile visto che anche le ragazze, finalmente affidate a Sergio Guerra, hanno ottenuto il bronzo agli Europei) è già qualcosa di concreto, anche se manca la verifica di una rassegna come quella continentale. Si rivive l'atmosfera fiduciosa di qualche anno fa, quando nel 1983 la guida della squadra azzurra fu data a Silvano Prandi e il risultato fu poi il bronzo olimpico a Los Angeles. Julio Velasco è il tecnico giusto per il rilancio della nazionale: il suo arrivo ha azzerato le polemiche, il suo atteggiamento è ideale perché non ne maturino delle altre. La ricetta è quella di non aver forzato nessuno: la maglia azzurra rappresenta un onore che qualcuno può anche non apprezzare. Be¬ ne, questo qualcuno rimanga pure a casa: la scelta di Velasco è di non obbligare nessuno a rispondere alla convocazione. Dell'argomento neppure vuole se ne parli, perché altrimenti contribuirebbe a dare pubblicità a chi non la merita. Chi è presente, invece, garantisce massima determinazione e applicazione. «Il pregio maggiore di questa nazionale su cui sto lavorando da tre mesi — spiega il tecnico — è proprio quello di essere un gruppo affiatato. E questo ci ha aiutato a trovare una mentalità vincente, a crescere tutti quanti anche se strada ce n'è ancora molta da percorrere. Per esempio, e qui cadiamo nel nostro difetto maggiore, manca ancora continuità, a volte impieghiamo troppo tempo a concentrarci nel modo giusto». L'estate, ricca di confronti ad alto livello utili a preparare la rassegna continentale che inizia domani in Svezia, ha comunque proposto una nazionale convincente nel suo insieme, capace cioè di vincere tornei e battersi alla pari con quasi tutte le avversarie. «In assoluto — riassume Velasco — soltanto l'Urss ci è superiore. Con la stessa Francia, che pure ci ha battuto due volte, ritengo sia match da giocarsi, non solo sperando in un momento difficile degli avversari. I transalpinti sono eccellenti in difesa e questo lo patiamo, ma non è ostacolo insormontabile. Poi c'è la Svezia, sesta all'Olimpiade, che gioca oltretutto in casa. Ma il nostro traguardo deve essere quello di salire sul podio: nascondersi, sperando in un risultato migliore di ipotetiche attese, non ha senso. La pallavolo italiana rappresenta una realtà che non può né deve porsi obbiettivi di comodo». Giorgio Barberis

Persone citate: Julio Velasco, Panini, Sergio Guerra, Silvano Prandi, Skiba, Velasco

Luoghi citati: Francia, Italia, Los Angeles, Svezia, Urss