Garaci andreottiano grande amico di CI «sindaco eventuale» di Fabio Martini

Garaci, andreottiano grande amico di CI «sindaco eventuale» Chi è il capolista de a Roma Garaci, andreottiano grande amico di CI «sindaco eventuale» ROMA. Pietro Giubilo, per lanciare la candidatura, ha usato queste parole: «Il professor Garaci, eventualmente, può anche essere indicato come prossimo sindaco di Roma». Dunque, Enrico Garaci, capolista a sorpresa della de alle prossime elezioni romani, parte subito con l'handicap: per il suo partito corre più da capolista che da candidato forte alla poltrona di sindaco. Un ingresso in punta di piedi che sembra collimare con la sua immagine: un personaggio poco conosciuto nello stesso mondo accademico. Chi è, dunque, l'uomo che Andreotti, con un blitz (una sorpresa anche per Forlani), ha voluto alla guida della lista del bianco fiore? Perché, fra tanti, proprio Garaci, che Marco Pannella ha subito definito «un Cameade»? Quarantasette anni, microbiologo, Emilio Garaci è, a parere unanime, un uomo cortese, corretto nei rapporti. Il suo regno è la seconda università di Roma, di cui è diventato rettore nel 1982, a 40 anni. E proprio l'ateneo di Tor Vergata è stato il laboratorio per le sue doti di amministratore pubblico. Una brillante e rapida carriera accademica, sostenuta dall'appoggio costante dei docenti democristiani e di una parte dei socialisti. E' qui, nel suo regno, che qualche anno fa Garaci ha invitato il cardinale Poletti. Garaci manager: capace o no? «I dati parlano chiaro — di¬ ce uno dei docenti più autorevoli, il professor Nello Saito, scrittore, saggista, docente di letteratura tedesca — ogni facoltà ha un tetto massimo, ma Lettere e Giurisprudenza finora non lo hanno mai raggiunto». Garaci è un buon amministratore? I presidi di Medicina, Casciani, e di Economia e Commercio, Paganetto, pensano di sì, tanto è vero che hanno sottoscritto la sua candidatura nelle liste' de. Ma non tutti amano Garaci. «La verità — dice ancora Saito — è che da quasi dieci anni siamo albergati in un ex motel e le centinaia di miliardi che riceve questa università potevano essere utilizzati in modo diverso. Garaci? Culturalmente è zero, almeno per la sensibilità dimostrata verso le facoltà umanistiche». Critico anche il giudizio di un altro dei docenti, Carlo Schaerf, ordinario di Fisica nucleare: «Garaci è una persona gradevole e intelligente. Come manager è un abile amministratore del potere de, in particolare di Comunione e Liberazione e questo nel bene e nel male, a seconda dei punti di vista». . La simpatia per le cooperative di CI, per Garaci è un tormentone: gliela rimproverano da anni. E con qualche motivo: a Tor Vergata le cooperative vicine a CI la fanno da padrone: gestiscono mensa, campo sportivo e pulizie dei locali. Fabio Martini

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