I disastri più gravi dell'anno di Stanislao Nievo

Le nove vittime italiane Le nove vittime italiane Tra i morti la sorella della Bar aldini e il fratello di Stanislao Nievo ROMA DALLA REDAZIONE Sono nove gli italiani morti nella sciagura aerea del Niger. Ma l'ambasciata italiana di Parigi ha un dubbio: forse è italiano anche il passeggero David Passigli. Tra i 156 imbarcati, risultavano esserci Stefano Cini, Pietrino Bernardi, Ippolito Nievo, Irene Pasqua e il marito di nazionalità belga Edgar Feist, i coniugi Mario e Ida Tolio, Gioacchino Diasio, Marina Baraldini, Marcello Ghirini. Quasi tutti lavoratori che tornavano a casa. Il presidente del Consiglio Andreotti ha espresso ai famigliari delle vittime il cordoglio del governo. Marina Baraldini, 37 anni, romàna, funzionaria della Cee a Bruxelles, rientrava da una missione in Ciad. La sua carriera alla Commissione esecutiva della Cee era iniziata nel 1983 quando era entrata nella Direzione generale per l'aiuto ai Paesi in via di sviluppo. La Baraldini era la sorella di quella Silvia Baraldini cittadina italiana condannata a 43 anni di prigione negli Usa per reati di terrorismo. Il caso della Baraldini, gravemente amma- lata e detenuta in un carcere di massima sicurezza a New York, era salito alla ribalta delle cronache anche in Italia. Marina Baraldini era la principale animatrice delle iniziative a favore della sorella detenuta. Ippolito Nievo, 60 anni, ingegnere, sposato e residente con la famiglia a Roma, era uno dei titolari della società «Aie progetti» con contratti in Ciad per la manutenzione di alcune stra¬ de. Il suo rientro era programmato da tempo, in quanto aveva completato il suo impegno per controllare l'esecuzione dei lavori. Nievo era un pronipote del suo illustre omonimo, e fratello dello scrittore Stanislao Nievo che ha recentemente vinto un premio Campiello per la letteratura. Marcello Ghirini, 34 anni, scapolo, era un geometra di Parma che lavorava da tempo in Ciad per conto della società di ingegneria «Lotti e associati» di Roma. Doveva rientrare per trascorrere un mese di ferie con l'anziana madre, Bruna, e i fratelli a Parma. La sorella lo attendeva: «Eravamo d'accordo che saremmo andati a prenderlo, io e mio fratello, a Milano-Linate». La società «Lotti» ha confermato che il suo dipendente aveva prenotato un posto sul DC -10. Ghirini lavorava a un grande progetto di sviluppo idrico e agricolo nella zona del lago Ciad, con strade, acquedotti rurali, aziende agricole. Contava di rientrare in Ciad a metà ottobre. Stefano Cini, 24 anni, di Grosseto, lavorava da sette mesi in Ciad per conto di un'associazione di cooperazione rurale, la «Atra», con sede a Milano. Abitava a N'Djamena dal marzo scorso e si occupava dell'organizzazione. Quello di ieri era il suo primo rientro in Italia. Con Nievo c'erano un dipendente dell'«Aie progetti», Edgar Feist, di nazionalità belga, e la seconda moglie Irene Pasqua (incinta di alcuni mese). Feist curava la parte amministrativa della società nell'ufficio di N'Djamena. Il suo rientro non era previsto, ma «probabilmente ha cambiato idea, preoccupato per la salute della moglie», spiega un funzionario della «Aie». Gioacchino Diasio, 55 annit romano, era un consulente di una ditta di apparecchiature elettroniche e si era recato a N'Djamena alcuni giorni fa. Aveva detto ai familiari che sarebbe tornato a fine settimana.